Una regina in odore di santità - www.medjugorje.it
Quando pensiamo ai reali del passato, non pensiamo mai che essi possano, piano piano, raggiungere anche il grandino della santità. Colei di cui stiamo per parlarvi, invece, è già una Beata.
Lei è Caterina di Bosnia, regina consorte del re di Bosnia che la chiesa cattolica venera come Beata. La sua storia è stata costellata dalla presenza inossidabile della fede e della devozione, tanto da scegliere di diventare anche una terziaria francescana.
Da una ricca famiglia, la scelta di far entrare la fede come sua compagna di vita. Conosciamola un po’ di più.
Sappiamo bene che il numero dei beati e dei santi, nella Chiesa, ogni anno tende a crescere di giorno in giorno. E anche i giorni del calendario sono davvero pochi rispetto al numero considerevole di coloro che sono annoverati fra i Santi e i Beati. Quella di cui vi parliamo oggi, è una regina che è diventata Beata nel pieno del 1400.
Forse in pochi la conoscono ma per una nazione, la Bosnia Erzegovina, è una delle donne più venerate. Lei, la Beata Caterina di Bosnia, è stata regina consorte di Bosnia dal 1446 al 1461, in quanto moglie del re Stefano Tommaso. Figlia di uno dei più potenti nobili bosniaci, nel 1446 sposò il Re di Bosnia Stefano Tommaso, diventando quindi regina consorte fino al 1461, anno della morte del marito.
Quando il suo paese venne conquistato e sottomesso dagli Ottomani, Caterina fu costretta a fuggire all’estero ma, durante la fuga, due suoi figli furono catturati e portati a Costantinopoli, dove dovettero abbandonare la fede cattolica e convertirsi all’islam.
Trovò rifugio a Roma, dove venne a cercare per sé e per la sua patria la protezione del Papa. Lasciò la corona di Bosnia e si guadagnò la stima e il rispetto della nobiltà romana e degli stessi papi, fra i quali Pio II, Paolo II e Sisto IV.
In vita fu grande benefattrice dei poveri e di diverse istituzioni della Chiesa, tanto da lasciare loro, per testamento, i suoi beni, soprattutto al capitolo dei canonici, all’ospitale e alla chiesa di San Girolamo, appartenente alla colonia croata di Roma. Divenne terziaria francescana e, proprio per l’Ordine dei frati minori, è venerata come beata con memoria liturgica fissata al 25 ottobre.
Le sue spoglie si trovano, ancora oggi, presso la Basilica di Santa Maria in Aracoeli, situata sul colle del Campidoglio e affidata alle cure dello stesso Ordine dei frati minori.