Il 7 febbraio 2025 rappresenta un nuovo e tragico capitolo nella storia della violenza e dell’insicurezza che affliggono la Nigeria.
Padre Cornellus Manzak Damulak, un sacerdote della diocesi di Shendam, è stato rapito da un commando di uomini armati mentre si trovava nella sua residenza a Zuma 2, un’area situata a nord della capitale Abuja. Questo episodio non è un caso isolato, ma un riflesso di una crisi più ampia che ha colpito il paese, caratterizzata da rapimenti, estorsioni e atti di violenza perpetrati da bande e gruppi terroristici.
Padre Damulak, attualmente impegnato negli studi alla Veritas University di Abuja, è stato preso di mira in un contesto di crescente insicurezza. La diocesi di Shendam ha confermato l’accaduto e ha invitato i fedeli a unirsi in preghiera per la liberazione del sacerdote, chiedendo l’intercessione della Beata Vergine Maria e di tutti i santi affinché Damulak possa rimanere forte e tornare sano e salvo tra i suoi cari.
Il contesto della violenza in Nigeria
La regione di Bwari è da tempo un terreno fertile per la criminalità organizzata e il terrorismo. Negli ultimi dieci anni, il fenomeno dei rapimenti ha assunto proporzioni allarmanti. Un dato significativo: oltre 3.000 persone sono state rapite nel solo 2022. Le bande richiedono riscatto in cambio della libertà delle vittime  costringendo le famiglie a pagare somme considerevoli.
Il sequestro di padre Damulak potrebbe essere interpretato come un attacco mirato. I gruppi jihadisti vedono nel clero un simbolo di autorità e opposizione ai loro ideali. Negli ultimi anni, numerosi sacerdoti e membri della Chiesa cattolica hanno subito rapimenti simili, generando crescente preoccupazione tra i leader religiosi.
Le motivazioni dietro questi rapimenti sono complesse. Sebbene il riscatto sia una delle principali motivazioni, l’ideologia jihadista gioca un ruolo cruciale. Gruppi come Boko Haram cercano di destabilizzare la Nigeria e instaurare un regime basato sulla legge islamica. Rapire un sacerdote non è solo un atto di estorsione, ma un modo per inviare un messaggio di sfida allo stato e alla società civile.
La diocesi di Shendam ha espresso profonda preoccupazione per la sicurezza dei suoi membri, chiedendo un intervento immediato da parte delle autorità . La richiesta di preghiera riflette la speranza che le comunità possano unirsi per affrontare questa crisi. Molti fedeli si sono mobilitati per organizzare veglie di preghiera e manifestazioni pacifiche, chiedendo maggiore sicurezza per i loro leader religiosi.
Le autorità locali, sotto pressione, devono affrontare la crescente insoddisfazione dei cittadini. Nonostante gli sforzi del governo nigeriano, le operazioni militari hanno spesso portato a risultati limitati. La corruzione e la mancanza di risorse nelle forze di sicurezza complicano ulteriormente la situazione, lasciando molti cittadini senza protezione.