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Sacerdoti in pericolo in Nigeria: il rischio è costante

La Nigeria è uno dei Paesi in cui i cristiani sono maggiormente perseguitati. Per i sacerdoti il rischio è costante e sempre crescente.

L’associazione Aiuto alla Chiesa che soffre e la Conferenza Episcopale cattolica nigeriana forniscono dei dati allarmanti circa la situazione che i cristiani vivono in Nigeria, e in particolare l’alto pericolo che incombe sul clero. i numeri parlano chiaro: nel lasso di tempo che intercorre tra il 2015 e il 2025, quindi nell’ultimo decennio i sacerdoti rapiti in Nigeria sono stati 212.

Nel Paese, a maggioranza musulmana, composto da circa 230 milioni di abitanti i cristiani si trovano prevalentemente a Sud e si trovano ad affrontare una situazione di sempre maggiore precarietà per quanto concerne la sicurezza. È in particolare il clero ad essere colpito e il rapimento di così tanti sacerdoti in un decennio è alquanto preoccupante e descrive la situazione di alto rischio e disagio.

Pericolo per i sacerdoti in Nigeria: la situazione è allarmante

La Nigeria si colloca tra i Paesi più pericolosi al mondo per i cristiani. Su 212 sacerdoti rapiti, 183 sono stati rilasciati oppure sono riusciti a fuggire. Ma 12 sono stati brutalmente uccisi e altri 3 sono morti per le pesanti conseguenze della prigionia e le condizioni in cui sono stati tenuti. Inoltre, 4 sacerdoti ad oggi risultano dispersi e non se ne ha alcuna traccia.

Il rapimento di alcuni sacerdoti è stato anche ripetuto nel tempo e soltanto nella diocesi di Okigwe si contano 47 rapimenti. Le conseguenze di questa situazione di pericolo sono le ripercussioni che si abbattono sulla fede dei cristiani. Se c’è chi resiste, davanti a queste dure prove molti cedono. Altri episodi di violenza e di persecuzione hanno portato alla chiusura di oltre 90 chiese a Minna, ed intere regioni si trovano senza una guida pastorale.

Il pericolo per i sacerdoti in Nigeria – medjugorje.it

La violenza si è manifestata anche con rapimenti di massa di bambini nelle scuole. Il 21 novembre scorso 303 ragazzini sono stati rapiti da una scuola cattolica e il presidente nigeriano ha proclamato lo stato di emergenza reclutando un surplus di forze di polizia. Proprio nel giorno di Natale, in questo contesto, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ordinato attacchi aerei statunitensi contro le postazioni dello Stato Islamico in Nigeria.

Allarme per l’evolversi del conflitto

A fronte di questa presa di posizione da parte del presidente americano si apre uno scenario che appare sempre più allarmante. Le autorità nigeriane hanno confermato la cooperazione in materia di sicurezza con gli Stati Uniti, ma al tempo stesso hanno esortato affinché non si riduca il conflitto ad una dimensione puramente religiosa, cosa che potrebbe avere risvolti ancor più negativi e preoccupanti.

Sebbene i cristiani siano particolarmente colpiti, la violenza in Nigeria non risparmia nessuna comunità. Nel Nord, i gruppi jihadisti Boko Haram e ISWAP stanno conducendo una sanguinosa insurrezione, mentre nella Cintura di Mezzo, milizie Fulani pesantemente armate stanno compiendo numerosi attacchi contro villaggi a maggioranza cristiana. I rapimenti sono diventati un’industria, alimentata dai riscatti.

Dal momento che i sacerdoti sono maggiormente identificabili, sono anche i più esposti e quindi  diventano i bersagli principali. Inoltre, la protezione verso di loro è pressoché nulla perciò gli è richiesto certamente un grande coraggio. Una chiamata alla testimonianza fino in fondo, in una condizione estremamente delicata e difficile che mette alla prova la fede di ciascuno.

Published by
Romana Cordova