San Francesco d’Assisi, perché il 4 ottobre potrebbe tornare Festa nazionale: cosa sta succedendo

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Il 4 ottobre potrebbe tornare rosso sul calendario civile d’Italia, e ci sono delle ragioni ben precise per cui sarebbe solo un bene. 

La figura di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, è una delle più amate, perché incarna valori che oggi più che mai, assumono un’importanza cruciale ed è fondamentale che siano riscoperti. Viviamo in un Paese che, dal punto di vista politico, è in contrasto su moltissimi temi, dall’economia ai migranti, e che invece, sull’idea di ripristinare il 4 ottobre, giorno della memoria liturgica del Poverello d’Assisi, come Festa nazionale, si trova sorprendentemente d’accordo. E non in maniera frammentata, ma unanime.

Il disegno di legge è partito, da quanto si apprende, da un’iniziativa del poeta Davide Rondoni, che presiede il Comitato Nazionale per le celebrazioni dell’ottavo centenario del decesso del santo (che ricorrerà nel 2026). Dalla proposta del suddetto poeta, l’iniziativa è giunta in Parlamento tramite Fratelli d’Italia e Noi Moderati e, ad oggi, c’è stata una prima approvazione, unanime, in Commissione Affari Costituzionali. Ora si attendono i voti di Camera e Senato.

Come ha sottolineato la relatrice alla Camera Elisabetta Gardini, «dare a quella data la piena dignità  di festa nazionale, al pari del 2 giugno, del 25 aprile e del 1° maggio non è un gesto formale. Si tratta di riconoscere che i valori  incarnati da San Francesco, la pace, la fraternità, la solidarietà, la cura degli ultimi, il rispetto per la natura, sono oggi più che mai necessari e sono valori che parlano a tutti, credenti e non credenti».

Francesco d’Assisi, un santo simbolo di unione e fraternità

San Francesco d’Assisi non rappresenta solo la pace e la capacità di parlare agli ultimi, ma anche il saper mettere in risalto una fraternità che non ha confini e che supera ostacoli religiosi e politici. Francesco sapeva parlare al cuore, come pochi, e con un coraggio non indifferente. Basti pensare a quando, in tempo di crociate, si recò in visita dal sultano d’Egitto al-Malik-al-Kamil, per parlargli di pace.

San Francesco, 4 ottobre torna festa nazionale
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Anche se il sultano non si convertì, apprezzò il gesto del santo e tra i due si instaurò rispetto reciproco. Questo evento fu la prova che costruire ponti di pace è possibile. Ed è un gesto che oggi, più che mai, mentre il mondo circostante è martoriato da contesti bellici, suona come un esempio di apertura al dialogo universale e multireligioso.

Tornando alla celebrazione in questione, il 4 ottobre, nel 1958, fu introdotto come solennità civile, ma nel 1977, negli anni di piombo, la festività fu abolita.

Questa proposta, tuttavia, potrebbe cambiare tutto e riportare in auge quei valori che la figura di San Francesco incarna e che sono un messaggio potente, una luce in un mondo che si sta facendo travolgere dalle tenebre dell’odio, delle guerre, della violenza più brutale.