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San Giovanni apostolo, colui che scrisse il “fiore” dei Vangeli

San Giovanni fu l’autore del quarto dei Vangeli. Fu apostolo di Gesù ed è anche detto “il discepolo che Gesù amava”. 

Giovanni, l’apostolo ed evangelista, si auto definisce, nel Vangelo da lui scritto, come il «discepolo che Gesù amava». Tutto ciò è emblematico di un rapporto di grande fiducia che è culminato nel momento in cui Gesù, in punto di morte, affida a Giovanni sua madre Maria.

Egli disse: «Donna, ecco tuo figlio», e a lui:«Ecco tua madre». Giovanni si prese cura di Maria proprio come fosse sua madre. Ed è qui che c’è da vedere un simbolismo importante, ossia Maria che raffigura la Chiesa-madre e Giovanni, il discepolo che accoglie e funge da custode.

Dalle fonti storiche, si sa che Giovanni era il più giovane tra gli apostoli e che fu anche il più longevo. Egli morì, infatti, oltre i 100 anni. Fu originario della Galilea, dalle parti del lago di Tiberiade ed era figlio del pescatore Zebedeo e di Salomè, nonché fratello di Giacomo.

Giovanni è tra i discepoli più vicini a Nostro Signore, presente nei momenti più importanti della sua vita pubblica. Ad esempio,  quando Gesù resuscitò la figlia di Giairo, oppure sul Monte Tabor, nonché nel corso dell’Ultima Cena. Il discepolo che Gesù amava sedeva alla sua destra e gli poggiò il capo sulla spalla. In quel frangente, lo Spirito Santo gli donò la sapienza che in vecchiaia fu ciò che lo aiutò a scrivere l’ultimo Vangelo.

Dopo la morte e Resurrezione di Gesù, Giovanni andrà a Efeso con Maria ed evangelizzerà in Asia Minore. Pare che sia stato perseguitato da Domiziano ed esiliato a Patmos, per poi tornare con Nerva al potere. Morì a Efeso nel 104 circa.

Gli scritti di Giovanni: dal Vangelo del Logos all’Apocalisse

Il Vangelo di Giovanni è detto spirituale o del Logos, per riferirsi a Gesù con i significati di “parola”, “dialogo”, “progetto” e “senso ultimo“.

San Giovanni apostolo-medjugorje.it

Quello che colpisce nel Vangelo di Giovanni è come compaia ben 98 volte il verbo credere, perché è proprio il credere che ci porta a Gesù. La figura di Maria, nel Vangelo, è essenziale, in quanto lei conosce il Figlio come nessuno.

Negli scritti di San Giovanni evangelista appare un Gesù in tutta la sua umanità e quindi stanco, o quando piange per Lazzaro, o quando ha sete sulla Croce. Tra gli scritti di Giovanni ci sono anche tre lettere e l’Apocalisse.

Le lettere sono incentrate su amore, fede e contro dottrine gnostiche. L’Apocalisse è una rivelazione, un annuncio di speranza, ed è Dio che guida la storia, anche nel caos. Questo libro conclude la Scrittura ed è in un certo senso profetico poiché apre l’avvento della Chiesa.

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Anna Di Donato