La Chiesa oggi, nella sua memoria liturgica, ricorda San Giovanni della Croce. Un Santo che in pochi conoscono ma che ha fatto della sua vita una vera e propria lode al Signore. Una fede salda e certa che niente e nessuno è riuscito a scalfire.
Spagnolo ed appartenente all’ordine dei carmelitani Scalzi, è stato proclamato Santo nel 1726, e dichiarato dottore della Chiesa da Pio XI nel 1926. La Chiesa lo ha definito anche “maestro della mistica”, un appellativo che davvero pochi Santi hanno.
C’è un miracolo, in particolare, che questo Santo ha compiuto e che vale la pena di raccontare. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
14 dicembre: San Giovanni della Croce, dottore della Chiesa
Oggi, 14 dicembre, la Chiesa ricorda la memoria liturgica di San Giovanni della Croce, nonostante sia domenica (in questo anno giubilare), in molte chiese e parrocchie si fa anche memoria di questo santo presbitero spagnolo. Dottore della Chiesa, ma anche maestro della mistica. Nato in un borgo della vecchia Castiglia nella metà del 1500. Orfano di padre in tenera età, fu costretto, a causa delle ristrettezze economiche nel quale viveva, a spostarsi da un luogo all’altro della Castiglia.
Manifestò fin da piccolo un’inclinazione alla carità verso i poveri e ancora di più alla preghiera contemplativa. Imparò diversi mestieri, fra cui quello di sarto e quello di falegname, ma divenne anche aiutante infermiere presso l’Ospedale della Concezione. Nel 1563 entrò nell’Ordine Carmelitano e, nel giro di soli 4 anni, venne ordinato sacerdote. In quegli anni ebbe modo anche di incontrare Santa Teresa d’Avila, anche lei monaca carmelitana.
Da lei fu preso in grande considerazione, tanto da chiamarlo il suo “piccolo Seneca”, con scherzoso ma affettuoso riferimento alla sua corporatura esile, e definendolo “padre della sua anima”. Furono diverse le sofferenze fisiche e spirituali che ebbe a sperimentare a seguito della sua adesione alla riforma cattolica, fra cui anche il carcere dove subì anche delle torture, ma dal quale riuscì tra le 2 e le 3 del mattino del 17 agosto 1578, in modo assai avventuroso.
Il suo “Cantico spirituale” rappresenta una delle sue più importanti opere che ha lasciato ai posteri, anche se nell’ultimo periodo della sua vita venne abbandonato dai suoi seguaci. Morì notte tra il venerdì 13 e il sabato 14 dicembre 1591 all’età di 49 anni. Sono diversi i miracoli che hanno portato Giovanni della Croce agli onori degli altari, ma ce ne è uno in particolare che è, forse, fra i meno noti ma che vale comunque la pena di raccontare.
Un miracolo poco conosciuto, quello di suor Anna Teresa
Si tratta di quello che vede protagonista una suora, Anna Teresa: siamo nel 1674. Al monastero delle Carmelitane Scalze di Bari giunse la notizia che papa Clemente X, con un suo decreto, aveva deciso di procedere alla beatificazione del venerabile Giovanni della Croce.

La notizia fece subito il giro del convento e una suora, Maria Giuseppa, con spirito di fede, prese un quadro con l’immagine di Giovanni della Croce, lo portò a suor Anna di Teresa che giaceva inferma.
Suor Anna Teresa cominciò a pregare intensamente il beato. Ad un certo punto, sentì dentro di sè una luce così forte, “tanto da riempirle l’anima“, come raccontano le cronache dell’epoca. Una luce che si diffuse in tutto il corpo e la liberò da ogni male e da ogni infermità e quei muscoli, che erano stati rigidi per ben 12 anni, tornarono in vita e suor Anna Teresa tornò a muoversi totalmente da sola.
Per far capire a tutte le altre consorelle che era stata guarita, volle andare spontaneamente, senza l’aiuto di nessuno, nel coro della chiesa del convento, dove si confessò e ricevette l’Eucarestia, totalmente da sola, con le sue gambe e senza l’aiuto di nessuno. Un miracolo tanto atteso dalla religiosa quanto anche per la sua fede e la sua forte devozione per San Giovanni della Croce.