L’afflusso di pellegrini al santuario di Naju, in Corea del Sud, continua a essere imponente: i vescovi asiatici optano per la scomunica.
I fedeli cristiani avranno certamente sentito parlare del santuario di Naju, in Corea del Sud. In questo luogo negli anni ’80 cominciarono a verificarsi eventi prodigiosi: una statua della Madonna, custodita nell’abitazione di Julia Kim, cominciò a lacrimare e poco dopo la Vergine Maria apparve alla stessa donna. Questi fenomeni sono proseguiti fino al 1991, finché la Chiesa non ha avviato un’indagine per cercare di vederci più chiaro.
I vescovi asiatici sono concordi nel sostenere che non si tratti di vere apparizioni: proprio di recente l’arcivescovo malese Simon Poh, assieme al suo omologo di Singapore, ha proibito ai cattolici di visitare il controverso santuario di Naju. Il religioso è stato molto chiaro: coloro che disubbidiranno a questo divieto riceveranno immediatamente la scomunica.
L’avviso dell’Arcidiocesi: “Chi visita Naju è scomunicato”
Sempre l’arcivescovo malese, nella lettera inviata alla diocesi lo scorso 4 novembre, ha poi invitato i fedeli a visitare solo i luoghi di pellegrinaggio cattolici ufficialmente riconosciuti. Una posizione pienamente condivisa dall’arcidiocesi di Singapore, che già nel mese di ottobre aveva pubblicato due volte un avviso per vietare i pellegrinaggi al santuario di Naju.

“Si ricorda ai fedeli che questi falsi insegnamenti e il materiale devozionale ad essi associato non devono essere promossi o distribuiti“, si legge nell’avviso del 3 ottobre firmato da padre Terence Pereira, sacerdote di Singapore. Un concetto ribadito dall’Arcidiocesi di Singapore il 31 ottobre: “Coloro che continuano a visitare il centro di Naju, dove la presunta veggente continua le sue attività contro le linee guida dell’Ordinario locale in Corea, incorrono nella scomunica automatica (latae sententiae)“.
La posizione così dura dei vescovi asiatici deriva dalla grandissima affluenza di pellegrini presso il santuario in Corea del Sud (soprannominato Montagna della Madre Benedetta), nonostante sia stato chiarito in più occasioni che gli eventi che si sono verificati in quel luogo non hanno nulla di soprannaturale.
Nel santuario di Naju eventi “non soprannaturali”. Ma il culto prosegue ugualmente
Julia Kim ha sostenuto per anni che la statua della Madonna, oltre a lacrimare, secerneva olio profumato. In più la donna raccontava di aver avuto anche una visione di Gesù con il Sacro Cuore sanguinante. Per molto tempo Julia Kim – diventata poi nota come ‘Mama Julia’ – è stata portatrice dei messaggi che a suo dire avrebbe ricevuto dalla Vergine Maria.
Nel 1998 le indagini sugli avvenimenti hanno portato l’arcivescovo Victorinus Youn Kong-hi a smentire quanto affermato dalla donna, sottolineando che gli eventi citati non hanno alcuna soprannaturalità. Nonostante ciò il culto è proseguito e ancora oggi in tantissimi si recano presso il santuario di Naju: un problema che sta spingendo i vescovi asiatici a prendere posizioni molto nette.