E’ la Solennità che chiude, di solito, l’anno liturgico e dà l’avvio ad uno nuovo, con la successiva prima Domenica di Avvento. Parliamo della Festa di Cristo Re dell’Universo.
Indicare Cristo come il re dell’universo è uno degli appellativi e dei nomi più belli che gli si possa dare: il Signore della storia, della vita con il quale noi, canonicamente, chiudiamo un anno liturgico, durante il quale abbiamo meditato tutta la sua vita, insieme a quelli che sono i momenti principali che hanno caratterizzato e creato la storia della Cristianità.
Quella di oggi rappresenta un momento particolare: Cristo è riconosciuto universalmente da tutti come il re dell’universo.
Cristo Re dell’universo: perchè è chiamato cosi
Oggi, 23 novembre, per i cattolici, si chiude l’anno liturgico: con la Solennità di Cristo Re dell’Universo, è come se ciclicamente, si chiuda un anno e se ne dà avvio ad un altro con la prima domenica di Avvento, il prossimo 30 novembre. Una festa molto speciale, particolare e sentita tanto che, nella Chiesa, viene celebrata in modo solenne. Con essa, si vuole sottolineare che Cristo è davvero il Signore, il re della storia e del tempo.
Ufficialmente, questa festa viene fatta risalire all’anno 1899 a Papa Leone XIII: una festa sì, ma non ancora, all’epoca, istituita come solennità. Una petizione fu fatta circolare fra i Vescovi per chiedere l’istituzione della festa liturgica en, nel 1923, la terza supplica, questa volta presentata a Papa Pio XI, così scriveva: “Per riparare agli oltraggi fatti a Cristo Gesù dall’ateismo ufficiale, la Chiesa si degni di stabilire una festa liturgica che […] proclami solennemente i sovrani diritti della persona regale di Gesù Cristo che vive nell’Eucarestia”.
Quando è stata istituita questa solennità
E fu proprio Papa Pio XI, con l’enciclica “Quas Primas” del 1925 a fissare la festa di Cristo Re dell’Universo all’ultima domenica di ottobre. Il Messale Romano, dopo il Concilio Vaticano II, la colloca, come solennità, all’ultima domenica dell’anno liturgico. Al di fuori dell’anno giubilare, dal 2021, per volere di Papa Francesco, in questa solennità viene anche celebrata la Giornata Mondiale della Gioventù.

L’appellativo “Cristo Re” lo ritroviamo in diversi passaggi della Sacra Scrittura: nel Nuovo Testamento, Gesù viene chiamato “Re dei Giudei”, “Re”, “Re d’Israele” ma anche “Re dei re” per un totale di ben 35 volte. Il termine di regalità è unito e correlato a quello di Messia: anche se Gesù non si è mai attribuito quelle che vengono definite le prerogative di questo appellativo, perchè ha più volte affermato “il mio regno non è di questo mondo”.
Nei vangeli quanto di Luca quanto di Marco è scritto: “Cominciarono ad accusarlo dicendo: “Abbiamo trovato quest’uomo che sovvertiva la nostra nazione, istigava a non pagare i tributi a Cesare e diceva di essere lui il Cristo re”.
Una solennità importante e forte, che forse in pochi conoscevano.