La solitudine può essere guardata da due differenti prospettive, e un incontro speciale può cambiare ogni cosa.
Immaginiamo di camminare in mezzo alla folla, immersi nei nostri pensieri, in un giorno qualunque. Ansie, preoccupazioni, ci pervadono e nonostante lungo la via si faccia difficoltà a passare, tanto è gremita, ci sentiamo ugualmente soli, come se lì, attorno a noi, non ci fosse nessuno.
La solitudine non è solo trovarsi in un luogo in cui non ci sono persone, ma ha anche altre accezioni, e può essere osservata sotto una luce positiva o negativa. Certamente, se pensiamo a situazioni gravi come una solitudine che deriva da uno stato di abbandono, il nostro cuore si contrae e si addolora.
L’isolamento, il non essere visti, sono tutti aspetti della vita che fanno male e che, da cristiani, dovremmo cercare di combattere offrendo appoggio, solidarietà, carità. Quanti anziani sono lasciati soli, giovani che non hanno amici, persone emarginate. Da cristiani, restare a guardare non è possibile e proprio noi, dovremmo essere di esempio e offrire loro aiuto. E poi, c’è una solitudine che è invece è positiva, e che Gesù stesso ci ha mostrato nel Vangelo.
Solitudine interiore e comunità cristiana: quando il vuoto incontra Gesù, e si dissolve
Nostro Signore si ritirava spesso in solitudine, faceva vuoto attorno a Sè, per starsene in silenzio, in preghiera. In questo caso, si tratta di un modo per connettersi profondamente a Dio e sentirlo più vicino che mai.

Per noi, in un mondo come quello di oggi, in cui si è molto connessi ma al contempo soli, il vuoto della solitudine è colmato da un incontro speciale, quello con Gesù e con la comunità cristiana.
La comunità cristiana è quel luogo in cui possiamo condividere fede ed esperienze, imparare sull’esempio di altri, capire che non siamo i soli ad affrontare momenti difficili, ed è un abbraccio che scansa il vuoto, sì, a tutti gli effetti.
Improvvisamente il cuore si colma di tanto affetto e di una forza potente, che non ci sentiamo più soli, ma compresi, visti, ascoltati. Certo, la comunità cristiana non può rimuovere da un giorno all’altro i vuoti interiori, ma in essa si possono trovare relazioni più autentiche. Nessuno è escluso, e ognuno di noi trova il proprio posto. Nell’abbraccio della comunità, di riflesso c’è l’abbraccio di Gesù, che non ci lascia soli in nessuna occasione, ed è sempre pronto a tenderci la mano.