Strage nella scuola di Graz: dieci vittime, shock tra i vescovi

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Il gravissimo episodio ha visto un ex studente di 21 anni, che aveva abbandonato la scuola senza diplomarsi, compiere un gesto di inaudita violenza prima di togliersi la vita Il gravissimo episodio ha visto un ex studente di 21 anni, che aveva abbandonato la scuola senza diplomarsi, compiere un gesto di inaudita violenza prima di togliersi la vita
Veglia per le vittime della strage nella scuola di Graz
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11 giugno 2025, una sparatoria all’interno di una scuola ha causato la morte di dieci persone, tra cui nove giovani studenti e un insegnante.

Un dramma immenso ha colpito la città austriaca di Graz, quando una sparatoria all’interno del Bundes-Oberstufenrealgymnasium Dreischützengasse ha causato la morte di dieci persone, tra cui nove giovani studenti e un insegnante. Il gravissimo episodio ha visto un ex studente di 21 anni, che aveva abbandonato la scuola senza diplomarsi, compiere un gesto di inaudita violenza prima di togliersi la vita. Le autorità hanno confermato che tra le vittime ci sono ragazzi tra i 15 e i 17 anni e un insegnante, mentre undici feriti sono attualmente ricoverati in ospedale.

La polizia ha prontamente evacuato l’edificio e messo in sicurezza l’area, mentre il ministro dell’Interno Gerhard Karner si è recato sul luogo per coordinare le operazioni. L’evento, che ha lasciato la comunità profondamente scossa, ha suscitato un coro di voci di cordoglio e preghiera, in particolare dalla Chiesa cattolica, che si è stretta con fede attorno alle vittime e ai loro familiari.

Il dolore e la preghiera della Chiesa di Graz-Seckau

Monsignor Wilhelm Krautwaschl, vescovo di Graz-Seckau, ha espresso il proprio sgomento e la sua vicinanza spirituale a tutte le persone coinvolte in questa tragedia. “Questo atto folle in una scuola di Graz ci lascia sbalorditi e sconvolti”, ha dichiarato il presule insieme al vescovo ausiliare Johannes Freitag. “La nostra più profonda solidarietà va agli studenti, al personale docente e alle famiglie. Li accompagniamo con le nostre preghiere e ci impegniamo a sostenere tutti coloro che sono stati colpiti, ringraziando nel contempo quanti si stanno prodigando per offrire aiuto.”

Nel giorno seguente alla tragedia, durante l’udienza generale, Papa Leone XIV ha elevato una preghiera commossa per le vittime del massacro, affidando i giovani all’abbraccio misericordioso del Signore. “Voglio assicurarvi le mie preghiere per le vittime di questa tragedia nella scuola di Graz”, ha affermato il Pontefice. “Sono vicino alle famiglie, agli insegnanti e ai compagni di classe. Possa il Signore accogliere questi bambini nella Sua pace.”

Di fronte all’orrore, il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo emerito di Vienna, ha condiviso il senso di smarrimento e la domanda che tormenta tutti: “Perché?”. “Probabilmente non troveremo mai una risposta soddisfacente”, ha scritto su X, sottolineando la profondità del dolore e della confusione che segue a un atto tanto insensato quanto crudele.

Anche il vescovo Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha voluto esprimere il suo cordoglio e la sua vicinanza: “Molte persone, comprese giovani vite, sono state brutalmente ferite e strappate improvvisamente alla vita. Non esistono parole adeguate per un gesto così insensato. I nostri pensieri e le nostre preghiere accompagnano le vittime, le loro famiglie, tutti coloro che hanno assistito a questa violenza, così come i cappellani e gli operatori di emergenza sul posto.” Ha poi aggiunto: “Che il sostegno di Dio porti forza, conforto e speranza a tutti coloro che sono stati colpiti.”

“La nostra più profonda solidarietà va agli studenti, al personale docente e alle famiglie. Li accompagniamo con le nostre preghiere e ci impegniamo a sostenere tutti coloro che sono stati colpiti, ringraziando nel contempo quanti si stanno prodigando per offrire aiuto.”
Monsignor Wilhelm Krautwaschi, vescovo di Graz

Una tragedia che interpella la comunità cristiana

Questa tragedia scuote profondamente la coscienza cristiana, chiamata a un rinnovato impegno nella preghiera e nell’azione caritativa. La Chiesa, radicata nel messaggio evangelico del perdono e della speranza, invita a non lasciarsi vincere dal dolore e dalla disperazione, ma a cercare nella fede la forza per ricostruire e per testimoniare la luce di Cristo anche nelle tenebre più fitte.

Monsignor Krautwaschl e il suo episcopato, radicati nel servizio pastorale alla diocesi di Graz-Seckau dal 2015, continuano a offrire la loro presenza e il loro conforto con umiltà e solidarietà, seguendo la via indicata dal Catechismo della Chiesa Cattolica, che sottolinea come la Chiesa sia “sacramento universale di salvezza” e che la preghiera è “la forza dei forti”. In momenti di dolore così profondi, si rinnova il richiamo a vivere la comunione ecclesiale come sostegno reciproco e come testimonianza viva della misericordia divina.

La scuola, luogo di formazione e crescita umana, viene così segnata da una ferita dolorosa che la comunità cristiana si impegna a sanare con la sua presenza orante e concreta, affinché il dolore non resti sterile ma possa fiorire in speranza e vita nuova.