La guerra fra Israele e Palestina continua su tutti i fronti, in particolare nella zona della striscia di Gaza, dove a preoccupare più di tutto è la situazione umanitaria, specie quella dei bambini.
In particolare dopo l’attacco alla chiesa cattolica della “Sacra Famiglia”, la Chiesa ha deciso di prendere una posizione netta, al fine di trovare una soluzione e avanzare verso quelli che sono gli accordi di pace.
Ad alzare più di tutti la voce è stato il cardinale Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme. Vediamo insieme cos’ha detto e perché le sue parole sono state dure ma efficaci.
Gaza: le dure parole del Cardinale Pizzaballa
Non si può più restare inermi a guardare: questo è quello che, ormai, da ogni parte del mondo riecheggia nell’osservare le condizioni di vita e di salute degli abitanti della striscia di Gaza, da troppo tempo sotto i bombardamenti della guerra fra Israele e Palestina. Ancora di più lo è stato dopo l’attacco alla Chiesa cattolica della “Sacra Famiglia”, dove sono morte 3 persone e dove è rimasto anche ferito Padre Romanelli, parroco della chiesa ed amico di Papa Francesco.
Ad alzare la voce, questa volta e a far sentire la propria posizione nella volontà più assoluta di arrivare ad una tregua per i rapporti di pace è stato il Patriarca latino di Gerusalemme, Pizzaballa: “Cristo non è assente da Gaza. È lì, crocifisso nei feriti, sepolto sotto le macerie, presente in ogni gesto di misericordia, in ogni mano che consola, in ogni candela accesa nel buio”.
Parole forti che non stanno lasciando indifferenti, anzi. Dopo la visita a Gaza, congiunta con il Patriarca ortodosso Teophilus III, non è più tempo di lasciare solo parole, ma bisogna portare avanti fatti concreti, soprattutto per il bene della popolazione, ormai stanca e avvilita.
Cristo non ha abbandonato queste zone
“Abbiamo camminato tra la polvere delle rovine, oltre edifici crollati e tende ovunque: nei cortili, nei vicoli, per le strade e sulla spiaggia, tende che sono diventate case per chi ha perso tutto. Ci siamo trovati in mezzo a famiglie che hanno perso il conto dei giorni dell’esilio perché non vedono alcun orizzonte per un ritorno” – ha continuato Pizzaballa.

Ciò che ha maggiormente colpito i due porporati sono stati i bambini che continuavano a giocare, quasi come se il rumore dei bombardamenti loro intorno fosse un qualcosa che avevano sempre conosciuto. “La comunità internazionale forse li ha abbandonati, ma la Chiesa no. Non li abbandonerà mai” – sono state, invece, le parole Teophilus III. I due Patriarchi hanno ringraziato, inoltre, i molti israeliani che si sono adoperati per permettere loro la visita della striscia di Gaza.
“Si applichi la legge umanitaria. Si ponga fine a questa guerra” – è stato l’appello di Pizzaballa. Chissà se la comunità internazionale gli darà ascolto.