Ucraina: gli USA interrompono gli aiuti militari. L’UE propone un piano di riarmo in cinque punti, ma è frammentata.
Trump ha escluso il presidente Zelensky dai negoziati, generando confusione. La mancanza di supporto USA potrebbe indebolire le forze ucraine.
La recente decisione del presidente statunitense Donald Trump di interrompere gli aiuti militari all’Ucraina ha innescato una profonda incertezza nel paese, mentre l’Europa è costretta a riconsiderare la propria strategia di difesa. Con il conflitto tra Ucraina e Russia che continua a imperversare, la mancanza di supporto militare da parte degli Stati Uniti rappresenta un duro colpo per le forze ucraine e solleva preoccupazioni significative all’interno dell’Unione Europea e della NATO.
La crisi degli aiuti militari
La decisione di Trump è avvenuta in un contesto di crescente tensione, dopo un controverso incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha visto il leader ucraino essere “cacciato” dalla Casa Bianca. Questa situazione ha innescato una reazione a catena che ha messo in crisi non solo il sostegno all’Ucraina, ma anche l’unità europea e l’alleanza transatlantica. I leader di Londra e Parigi stanno cercando di formare una “coalizione dei volenterosi” per supportare Kiev, ma questa iniziativa sembra mancare di sostanza e realismo. In particolare, la coalizione, che prevede il coinvolgimento di nazioni anche al di fuori dell’Europa, non ha trovato il sostegno né della NATO né dell’Unione Europea, che si trovano messe da parte in un momento critico.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha sottolineato la necessità di un riarmo europeo, presentando un piano in cinque punti che potrebbe mobilitare quasi 800 miliardi di euro per la difesa. Questo piano prevede:
- La possibilità per gli Stati membri di superare il limite del 3% di deficit per finanziare spese militari.
- Un aumento dell’investimento nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie di difesa.
- La creazione di un fondo europeo per la difesa che supporti le nazioni più vulnerabili.
- La promozione della cooperazione tra le forze armate europee.
- L’integrazione delle forze europee in un’unica strategia di difesa.
Tuttavia, molte critiche sono state sollevate riguardo a questa proposta. Gli osservatori notano che, mentre l’Europa si dichiara pronta a investire nella propria difesa, non ha mai mostrato la stessa flessibilità per spese destinate al welfare o alla sanità, evidenziando una contraddizione che potrebbe erodere la fiducia dei cittadini nell’Unione.

Le conseguenze della mancanza di aiuti
L’atteggiamento della NATO è di profondo sconcerto, con molti analisti che avvertono che escludere l’alleanza dalla gestione della crisi ucraina potrebbe minare la sua legittimità. Trump ha già dichiarato in passato che la NATO ha senso solo se l’Europa assume maggiori responsabilità, e il suo recente comportamento di ritirare il supporto militare potrebbe essere interpretato come un modo per spingere gli alleati europei a fare di più.
In risposta alla mancanza di aiuti statunitensi, l’Europa si trova di fronte a un bivio. I leader europei, riuniti in un summit a Londra con Zelensky, hanno cercato di rassicurarlo sulla loro intenzione di continuare il supporto militare, anche se questo potrebbe non essere sufficiente a compensare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti. La situazione è complicata dalla percezione che l’Europa debba trovare un proprio modo di affrontare le sfide della sicurezza, a prescindere dagli Stati Uniti.
In sintesi, il conflitto ucraino ha visto un crescente coinvolgimento di attori esterni, e le recenti dichiarazioni di alti funzionari statunitensi, tra cui Tulsi Gabbard, hanno messo in luce una crescente frustrazione nei confronti dell’Europa. La decisione di Trump di sospendere gli aiuti militari, pur motivata dalla ricerca di una soluzione pacifica al conflitto, ha reso evidente la vulnerabilità delle forze ucraine sul campo. Senza il supporto statunitense, la capacità delle forze ucraine di resistere all’offensiva russa è seriamente compromessa. L’Europa vuole intraprendere la via del riarmo, mettere fine a questa guerra non piace quasi a nessuno.