Il 24 febbraio l’Ucraina vivrà una giornata nazionale di preghiera, un evento carico di significato che ricorda l’invasione russa del 2022.
Questa giornata, indetta dal parlamento ucraino, ha l’intento di non dimenticare i momenti bui della storia recente del Paese e di rendere omaggio a chi ha sofferto a causa del conflitto. La celebrazione rappresenta un’opportunità per riflettere, esprimere gratitudine e invocare una pace duratura.
Una ferita aperta
Monsignor Oleksandr Yazlovetskiy, vescovo ausiliare di Kyiv-Zhytomyr, ha descritto il 24 febbraio come una data che evoca profondo dolore per la maggior parte degli ucraini. “Per noi, questo giorno sarà per sempre associato a un attacco inaspettato”, ha dichiarato, riferendosi all’offensiva russa. Questa invasione ha inflitto una ferita che continua a sanguinare, generando una crisi umanitaria senza precedenti con milioni di sfollati e una trasformazione drammatica delle vite e delle comunità. Le statistiche parlano di migliaia di vittime, molti centri urbani sono diventati simboli di sofferenza. La vita quotidiana è segnata da un clima di ansia.
La giornata di preghiera non è solo un momento di riflessione, ma anche un’occasione per esprimere gratitudine. “Questa giornata rappresenta un ringraziamento a Dio per avere salvato il nostro Paese dall’occupazione russa”, ha affermato monsignor Yazlovetskiy. Le parole del vescovo rispecchiano un sentimento diffuso tra gli ucraini, i quali, nonostante le avversità, si sentono grati per la loro indipendenza e la forza dimostrata nel difendere la propria sovranità.
Il desiderio di una pace giusta e duratura sarà al centro di questa celebrazione. La comunità cristiana, insieme alle altre fedi presenti in Ucraina, si unirà in preghiera per chiedere che questa invocazione venga ascoltata. Le chiese e i luoghi di culto organizzeranno servizi speciali, creando spazi per la riflessione e la speranza.

Unione nelle avversità
Monsignor Yazlovetskiy ha sottolineato come l’invasione russa abbia paradossalmente unito il popolo ucraino: “Il nemico che ha invaso il nostro Paese ha unito il nostro popolo per difendere la propria indipendenza”. Questo spirito di unità si estende anche alla dimensione spirituale. La giornata di preghiera rappresenta un’opportunità per rafforzare i legami tra le diverse confessioni religiose e promuovere il dialogo interreligioso.
In un Paese con diverse tradizioni religiose, dalla Chiesa ortodossa a quella cattolica, la giornata di preghiera si propone come un momento di coesione, dove le differenze religiose possono diventare un punto di forza, unendo le persone in un comune desiderio di pace e giustizia.
Con l’approssimarsi del 24 febbraio, le chiese e le comunità locali stanno preparando eventi speciali. I fedeli sono invitati a partecipare attivamente, portando con sé le proprie storie e speranze. Gli ucraini, uniti nella fede e nella speranza, si preparano a onorare il passato mentre guardano avanti verso un futuro di pace e stabilità.