Quella che stiamo per raccontarvi a qualcuno, potrà sembrare semplicemente un gioco per bambini. Invece, rappresenta il modo attraverso il quale i più piccoli hanno capito l’importanza di ciò che stava avvenendo, molto più dei grandi.
I giorni del Conclave sono stati, forse, fra i più concitati che il mondo ha vissuto perché, in pochissimo tempo, si è rimasti choccati quanto sconvolti dalla morte di Papa Francesco e l’immane momento di ritrovarsi senza una guida.
Come spiegare ai bambini tutto questo? Semplicemente lo hanno fatto loro con noi grandi, e ci sono riusciti alla perfezione. Cerchiamo di capire insieme.
I bambini: il messaggio evangelico arriva molto prima
Non è sempre facile spiegare ai più piccoli alcuni momenti storici che il mondo sta vivendo, semplicemente perché a noi possono sembrare “troppo” per loro o, peggio, che non possano loro interessare. Ma non è così: i bambini hanno diritto a conoscere ciò che accade attorno a loro, specialmente se è qualcosa che ha a che fare con Gesù.
Sì, perché i giorni del Conclave, lo dicevamo all’inizio, sono stati davvero fra i più concitati per il mondo e sono stati tanti i bambini che si sono chiesti che fine aveva fatto il Papa in carrozzina (in molti, ormai, avevano identificato così Papa Francesco). Quell’uomo vestito di bianco che tanto li amava, e che loro vedevano come una figura amica, non c’era più, era andato in Paradiso.
Ed ora? Chi avrebbe preso il suo posto? Non solo domande che si sono posti i più grandi ma anche i bambini. E se noi grandi siamo rimasti attaccati alla tv in attesa della fumata bianca e del nome del nuovo Papa, c’è stato un gruppo di bambini che, invece, questo momento l’ha vissuto diversamente.
Un Conclave che ha permesso di far capire loro il momento storico che stavano vivendo
In America, alcuni bambini hanno portato avanti loro stessi un Conclave ed hanno, anche, eletto il Papa alla fine. Siamo in una scuola elementare di Chicago e, alcuni bambini dalla prima alla quarta elementare, vestiti di tutto punto con abiti cardinalizi fatta apposta per loro, hanno portato avanti un conclave proprio come quello che stava avvenendo, in quei giorni, a Roma.

C’erano proprio tutti: dai cardinali, ai cerimonieri, alle guardie svizzere. Il giuramento, le votazioni e persino le fumate nere e quella bianca. E, prima di chiunque altro, avevano già ipotizzato (quasi predetto) l’elezione del loro papa americano, Prevost. Una scuola che, per qualche giorno, è diventata una sorta di Cappella Sistina, dove si sono portati avanti scrutini e voti.
Dove poi alla fine, è stato eletto anche il Papa: un bambino vestito di bianco, si è affacciato alla finestra, acclamato da tutti gli altri compagni che attendevano di capire come fosse andata a finire quella riunione. Che dire: alla fine i più piccoli capiscono ed apprezzano tutto sempre più di noi grandi, nel solco della frase che Gesù stesso ha detto: “Lasciate che i bambini vengano a me”.