Beato Carlo Acutis (www.medjugorje.it)
Il volto sorridente di Carlo Acutis, il giovane beato prossimo alla canonizzazione, è ora presente in una nuova cattedrale argentina.
L’intronizzazione della sua statua non è soltanto un atto simbolico, ma un invito a guardare alla sua vita come testimonianza di fede semplice e autentica. In un tempo segnato da incertezze e crisi spirituali, l’immagine del giovane che definiva l’Eucaristia la sua “autostrada per il Paradiso” diventa un richiamo forte per i giovani e per tutta la comunità cristiana. L’evento si inserisce in un percorso più ampio che in Argentina sta portando la figura di Carlo in diverse parrocchie e luoghi di culto, segno della sua crescente devozione popolare. Un cammino che unisce la Chiesa locale, la testimonianza di fede della sua famiglia e il desiderio di molti di vivere con più autenticità il Vangelo.
Il 17 agosto, la diocesi argentina di Chascomús ha accolto nella Cattedrale di Nostra Signora della Misericordia una statua di Carlo Acutis, che Papa Leone XIV proclamerà santo il prossimo 7 settembre. L’opera, alta circa 1,70 metri, è stata donata dall’associazione “Carlo Acutis Chascomús Argentina”, impegnata a diffondere la spiritualità e l’esempio del giovane italiano.
La celebrazione è stata presieduta dal vescovo Juan Ignacio Liébana, che ha sottolineato il desiderio che la testimonianza di Carlo diventi fonte di ispirazione per i giovani argentini. Anche Lía Scardigno, promotrice dell’iniziativa, ha spiegato che il progetto vuole essere “un seme di fede in tempi difficili”.
Questa intronizzazione rappresenta il culmine di una serie di iniziative che hanno portato immagini di Carlo in quasi 20 luoghi della diocesi: parrocchie, ospedali, case di cura e comunità rurali, oltre a spazi di grande rilievo come la Basilica e il Santuario Nazionale di Nostra Signora di Luján e la Basilica del Santissimo Sacramento a Buenos Aires.
Alla vigilia della cerimonia, il gruppo promotore ha ricevuto un messaggio speciale da Antonia Salzano, madre di Carlo Acutis. La donna ha assicurato che questa nuova presenza sarà “segno di speranza e portatrice di grazie” per la comunità.
Nel suo saluto, ha ricordato che la santità è una chiamata universale, accessibile a tutti grazie ai sacramenti, in particolare all’Eucaristia, che Carlo definiva “la presenza più soprannaturale che abbiamo sulla terra”. Salzano ha sottolineato come la preghiera, la Sacra Scrittura e i sacramenti siano strumenti concreti per camminare verso la santità, invitando i fedeli a lasciarsi accompagnare da Carlo come da un amico nel percorso di fede.
La statua nella cattedrale di Chascomús non è dunque soltanto un omaggio, ma un invito a riscoprire la gioia di vivere il Vangelo con semplicità e coerenza, proprio come ha fatto il giovane prossimo santo.