Vangelo di oggi 10 agosto: "dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore"
Il brano del Vangelo di oggi è un richiamo forte a custodire la fede ed a disporre con responsabilità dei doni ricevuti da Dio.
Gesù parla ai discepoli con parole di incoraggiamento e responsabilità. Li chiama “piccolo gregge”, ma non per sminuirli: il Padre ha scelto di dare loro il Regno. Tuttavia, questa eredità richiede una vigilanza costante. Il Signore invita a distaccarsi dai beni terreni, a costruire un tesoro nei cieli ed a vivere nell’attesa della sua venuta. Le immagini delle lampade accese, delle vesti strette ai fianchi e del servo fedele descrivono l’atteggiamento del discepolo che vive la propria missione in pienezza.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno. Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore. Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
«Non temere, piccolo gregge»: Gesù conosce le paure dei discepoli, ma le colma di speranza. La loro forza non sta nel numero o nel potere, ma nell’amore del Padre che ha promesso il Regno. Da qui nasce l’invito a un distacco dai beni terreni: «Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore» (Lc 12,34). I beni materiali non sono condannati, ma non devono diventare padroni del cuore.
Gesù chiede vigilanza: le lampade accese e le vesti ai fianchi richiamano l’Esodo, quando Israele doveva essere pronto a partire (cf. Es 12,11). Il discepolo è chiamato a vivere ogni giorno come se il Signore potesse tornare in qualsiasi momento. E la promessa è sorprendente: «Si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli». È l’immagine di un Dio che, al suo ritorno, serve i suoi servi fedeli, come già ha fatto nell’Ultima Cena (cf. Gv 13,4-5).
Pietro chiede se queste parole siano per tutti o solo per i Dodici. Gesù risponde con l’immagine dell’amministratore: chi ha ricevuto un incarico deve agire con fedeltà e prudenza. L’atteggiamento opposto è quello del servo che, pensando che il padrone tarda, si abbandona all’arroganza ed alla dissolutezza. Il giudizio è chiaro: «A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto» (Lc 12,48). È un principio che riguarda ogni cristiano: i doni ricevuti – fede, carismi, responsabilità – non sono per sé stessi, ma per il bene degli altri.
Signore Gesù, Tu che ci hai chiamati tuo piccolo gregge, donaci un cuore distaccato dalle cose che passano e colmo del desiderio del Tuo Regno. Rendici servi fedeli e vigilanti, pronti ad accoglierti ogni giorno fino alla fine dei tempi. Aiutaci a custodire i doni ricevuti ed a spenderli per il bene dei fratelli, sapendo che molto ci hai dato e molto ci sarà chiesto. Amen.