Vangelo di oggi 10 ottobre: “vigilare per restare liberi"
Il brano del Vangelo di oggi ci invita a vigilare: il male è reale, ma è vinto solo da Cristo, il più forte.
Gesù è accusato di scacciare i demòni con la forza del male. Una calunnia grave, che mostra quanto il cuore umano possa accecarsi di fronte alla verità. Gesù, con calma e lucidità, smaschera l’assurdità di tale accusa: il male non può scacciare il male. Il suo potere è segno della presenza del “dito di Dio”, cioè dell’azione stessa dello Spirito. Tuttavia, dopo la liberazione, il cuore deve restare custodito, perché il vuoto spirituale può diventare terreno fertile per un ritorno del male.
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».
Gesù, dopo aver liberato un uomo dal potere del demonio, si trova di fronte a un’accusa paradossale: agire per conto di Satana. È l’ennesimo tentativo di negare la verità del suo operato. Ma Gesù risponde con un’argomentazione limpida: “Ogni regno diviso in se stesso va in rovina”. Il male non può combattere il male, perché sarebbe autodistruttivo. Con queste parole, Gesù mostra la coerenza del suo ministero: Egli non divide, ma libera; non confonde, ma ricompone; non distrugge, ma restituisce all’uomo la pienezza della vita.
L’espressione “il dito di Dio” richiama l’Esodo: è con il dito di Dio che Mosè compì i segni della liberazione. Ora, in Gesù, quella stessa potenza divina agisce in modo definitivo: Dio sta liberando il suo popolo dal dominio del male. Ogni esorcismo di Cristo è una piccola Pasqua, un’anticipazione della vittoria della croce.
Segue poi una mini-parabola: “Quando un uomo forte fa la guardia al suo palazzo…”. Satana è presentato come un “uomo forte” che tiene prigionieri gli uomini, ma Gesù è “più forte” di lui. Il Vangelo non è un messaggio di paura, ma di vittoria: la potenza di Dio supera ogni forza oscura. Tuttavia, questa liberazione esige una scelta: “Chi non è con me, è contro di me”. Non ci sono zone neutre nel Vangelo. Restare indifferenti significa, di fatto, lasciare spazio al male.
Infine, Gesù mette in guardia con un’immagine inquietante: lo spirito maligno che, una volta cacciato, ritorna e trova la “casa” dell’uomo spazzata ma vuota. Il pericolo non è solo il male, ma il vuoto spirituale. Il cuore liberato deve essere riempito della presenza di Dio, altrimenti sarà di nuovo invaso.
Questo brano ci invita alla vigilanza ed alla perseveranza. Non basta essere liberati: bisogna restare uniti a Cristo, il “più forte”, lasciando che lo Spirito Santo abiti stabilmente in noi. Solo così la libertà donata diventa duratura e feconda.
Signore Gesù, Tu sei il più forte che libera il mio cuore dal male. Non permettere che io cada nella paura o nell’indifferenza. Riempi il mio cuore del Tuo Spirito, perché non resti mai vuoto, ma diventi dimora viva della Tua presenza. Amen.