Vangelo di oggi 12 Luglio: "non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo"
Nel brano del Vangelo di oggi Gesù si rivolge ai suoi apostoli in un discorso profondo sulla missione, sul coraggio e sulla verità.
Egli prepara i suoi discepoli alle difficoltà che incontreranno, li mette in guardia dalla persecuzione, ma soprattutto li esorta a non avere paura. La sequela di Cristo non è una strada facile, ma è la via che conduce alla piena realizzazione della propria vocazione umana e spirituale. Gesù non nasconde la realtà della sofferenza, ma la illumina con la certezza della provvidenza del Padre e con la promessa della vita eterna.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia! Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
«Non abbiate paura»: questo invito si ripete tre volte nel brano. Gesù conosce le paure dei suoi discepoli e parla con realismo. Essere suoi seguaci comporta inevitabilmente opposizione, a volte fino alla persecuzione. «Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia!» – afferma il Signore. Eppure, non c’è motivo di temere chi può solo toccare il corpo, ma non l’anima. Solo Dio ha autorità sull’esistenza eterna dell’uomo. Egli è anche il Padre amorevole che si prende cura perfino dei passeri e che conta i capelli del nostro capo (cf. Lc 12,6-7). Questo ci ricorda che siamo profondamente amati e che la nostra vita ha un valore immenso ai Suoi occhi.
Cristo affida ai discepoli una missione di luce: «Quello che io vi dico nelle tenebre, voi ditelo nella luce». È un mandato a testimoniare la verità, senza timore, anche quando costa. San Paolo scrive: «Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, ma un dovere» (1 Cor 9,16). Anche oggi, il discepolo è chiamato a vivere e proclamare la verità del Vangelo in una società che spesso la rifiuta.
Gesù conclude con una promessa solenne: «Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio». Qui risuona la verità profonda della libertà umana: ogni scelta ha una ricaduta eterna. Il discepolo fedele sarà accolto nella comunione del Padre.
Signore Gesù, Tu che hai donato la vita per noi, rendici coraggiosi nel testimoniarti davanti agli uomini. Liberaci dalla paura del giudizio, e aiutaci a fidarci della tua provvidenza che conta perfino i capelli del nostro capo. Donaci la forza di proclamare la verità con amore, la luce del Vangelo con umiltà e la tua presenza con gioia. Fa’ che non ti rinneghiamo mai, ma che possiamo riconoscerti in ogni fratello e restare fedeli fino alla fine.Amen.