Vangelo di oggi 13 agosto: “Dove abita Dio”

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Vangelo di oggi 13 agosto: "Dove abita Dio"
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Nel brano del Vangelo di oggi c’è un insegnamento prezioso: la correzione fraterna e la potenza della preghiera comunitaria.

Il brano di Matteo 18,15-20. In un mondo segnato da conflitti, rancori ed isolamento, queste parole ci chiamano a vivere relazioni riconciliate, sincere e fondate sull’amore evangelico. Gesù non ci propone una giustizia severa, ma un cammino di dialogo e conversione. Il perdono non è debolezza, ma la forza dell’amore che unisce. Dove ci sono due o tre riuniti nel Suo nome, lì c’è Lui: il cuore della vita ecclesiale è la comunione, vissuta nella verità e nella carità.

Dal Vangelo secondo Matteo 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome , lì sono io in mezzo a loro».

Vangelo di oggi 13 agosto: "Dove abita Dio"
Commento al Vangelo del 13 agosto

La riflessione sul Vangelo di oggi

Gesù ci invita ad un compito difficile ma essenziale: “Se tuo fratello commette una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo” (Mt 18,15). Il primo passo è personale, discreto e pieno di rispetto. L’obiettivo non è condannare, ma guadagnare il fratello, cioè ricucire la comunione rotta. San Paolo scrive: “Fratelli, anche se un uomo viene sorpreso in qualche colpa, voi che siete spirituali correggetelo con spirito di dolcezza” (Gal 6,1).

Solo se il fratello non ascolta, si passa gradualmente a coinvolgere altri, fino alla comunità. È un cammino che protegge la dignità della persona, evitando scandali inutili. L’eventuale esclusione finale (“sia per te come il pagano e il pubblicano”) non è condanna definitiva, ma sospensione di comunione, sempre orientata alla salvezza ed alla conversione.

Gesù poi riafferma l’autorità che aveva già conferito a Pietro (Mt 16,19), ora estesa alla comunità: “Tutto ciò che legherete sulla terra sarà legato in cielo” (Mt 18,18). Questo potere, dato agli apostoli ed ai loro successori, riguarda il perdono dei peccati, la disciplina ecclesiale ed il governo spirituale del popolo di Dio (cf. Gv 20,23).

Infine, Gesù promette la Sua presenza viva in mezzo a chi prega unito nel Suo nome: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20). La Chiesa è il luogo della Sua presenza, specialmente quando si cerca l’unità, la verità e la preghiera.

Spunti di riflessione personale

  1. So affrontare con carità e verità i conflitti con i miei fratelli?
  2. Vivo la mia appartenenza alla comunità cristiana come presenza reale di Cristo?

Preghiera di oggi

Signore Gesù, insegnami a correggere con amore ed a lasciarmi correggere con umiltà. Donami un cuore riconciliato e capace di perdonare. Fa’ che io sia strumento di comunione nella mia famiglia, nella Chiesa, nel mondo. Rendi viva la Tua presenza
in mezzo a noi, ogni volta che ci riuniamo nel Tuo Nome. Amen.