Il brano del Vangelo che la Liturgia di oggi ci propone affronta un tema centrale nella vita cristiana: il perdono.
Pietro, con generosità, propone di perdonare fino a sette volte, ma Gesù lo invita ad un orizzonte ben più ampio: settanta volte sette (Mt 18,22), cioè senza limiti. Il Signore non ci chiede solo un gesto esterno, ma un perdono “di cuore”, profondo, che imita la misericordia del Padre. La parabola che segue è una potente immagine della giustizia e della compassione divine, e mette in guardia contro l’ipocrisia di chi riceve il perdono, ma non lo sa donare. Il perdono è il cuore pulsante del Vangelo.
Dal Vangelo secondo Matteo 18,21-19,1
In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito. Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”.
Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito. Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto. Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello». Terminati questi discorsi, Gesù lasciò la Galilea e andò nella regione della Giudea, al di là del Giordano.

La riflessione sul Vangelo di oggi
Gesù risponde alla domanda di Pietro con una parabola che mostra l’infinita misericordia di Dio e l’incoerenza dell’uomo che non sa perdonare. Il primo servo, indebitato per diecimila talenti — una cifra enorme, impossibile da restituire — rappresenta ciascuno di noi davanti a Dio. Eppure, il Signore condona tutto, mosso a compassione (cf. Mt 18,27). Come insegna la Scrittura: “Il Signore è buono e grande nell’amore, pronto al perdono per tutti quelli che lo invocano” (Sal 86,5).
Ma quel servo, una volta liberato, non mostra alcuna misericordia verso un compagno che gli deve una somma irrisoria. La sua durezza rivela un cuore non toccato davvero dal perdono ricevuto. Gesù conclude con parole forti: “Così anche il Padre mio celeste farà con voi, se non perdonerete di cuore” (Mt 18,35). Il perdono non è facoltativo, è condizione per entrare nel Regno. Come ci ha insegnato il Signore nel Padre Nostro: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori” (Mt 6,12).
Secondo l’insegnamento della Chiesa, il perdono è un’opera di misericordia spirituale. Non nasce da uno sforzo umano, ma è possibile con l’aiuto della grazia. È un atto di volontà, alimentato dalla preghiera e dal ricordo del perdono ricevuto da Dio. San Giovanni Paolo II scriveva: “Il perdono è la condizione fondamentale per la riconciliazione” (cf. Dives in Misericordia, 14).
Spunti di riflessione personale
- Ricordo con gratitudine quante volte Dio mi ha perdonato?
- Coltivo rancori, o lascio che la misericordia di Dio trasformi il mio cuore?
Preghiera di oggi
Signore Gesù, Tu mi hai perdonato più volte di quanto io possa contare. Aiutami a perdonare chi mi ha ferito, non con le labbra, ma con il cuore. Rendi il mio cuore simile al Tuo, liberami dal rancore e fammi strumento di pace nelle mie relazioni quotidiane. Amen.