Vangelo di oggi 16 giugno: "Da' a chi ti chiede"
Il brano del Vangelo di oggi è un invito radicale ad imitare la perfezione del Padre celeste, che ama anche i suoi nemici.
Questo testo fa parte del celebre Discorso della Montagna, cuore dell’insegnamento di Gesù. In queste parole rivoluzionarie, il Signore supera la logica della giustizia retributiva per introdurre quella della misericordia e dell’amore gratuito. Gesù non nega la giustizia, ma la trasforma alla luce dell’amore: un amore che si lascia colpire, che dona senza calcolo, che va oltre il dovuto. È una chiamata difficile, ma profondamente liberante e trasformante.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
«Occhio per occhio, dente per dente» (Mt 5,38): così recitava la Legge antica, una norma volta a limitare la vendetta ed a stabilire un criterio di giustizia proporzionata (Es 21,24). Gesù, però, propone un salto qualitativo: non opporsi al malvagio, ma rispondere con amore disarmante. Porre l’altra guancia, cedere anche il mantello, camminare un miglio in più: tutti gesti che vanno oltre la giustizia umana, perché testimoniano una giustizia superiore, quella di Dio, fondata sulla carità.
In questo insegnamento Gesù rivela il cuore stesso del Vangelo: vincere il male con il bene (Rm 12,21). Non si tratta di passività o sottomissione ingiusta, ma di scegliere la via dell’amore, che spezza la catena dell’odio. Come Cristo sulla croce non ha risposto all’offesa con l’offesa (1Pt 2,23), così il discepolo è chiamato ad amare anche chi lo ferisce.
La fede cristiana insegna che ogni persona è immagine di Dio (Gn 1,27) e, come tale, merita rispetto, anche quando sbaglia. Il perdono, la generosità, la pazienza sono frutti della grazia e segni distintivi del cristiano. Come ci è stato donato senza merito, così siamo chiamati a donare.
Signore Gesù Cristo, mite ed umile di cuore, insegnami a disarmare l’odio con il bene, a rispondere all’ingiustizia con il perdono, a dare senza calcolo. Donami la forza di seguire il Tuo esempio, anche quando è difficile, e fa’ che il mio cuore sia libero da rancore e pronto ad amare come Tu ami. Amen.