Il brano del Vangelo di oggi ci presenta un episodio straordinario di misericordia di Gesù nella casa di un fariseo.
La scena contrappone due atteggiamenti: il giudizio freddo di Simone e l’amore ardente della donna. Gesù rivela che non è la purezza esteriore a salvarci, ma un cuore che riconosce la propria miseria e si apre al perdono. Qui si manifesta la forza del Vangelo: Dio non guarda alle apparenze, ma al cuore. «Il Signore non vede secondo l’apparenza dell’uomo: l’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore» (1Sam 16,7).
Dal Vangelo secondo Luca 7,36-50
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?».
Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

La riflessione sul Vangelo di oggi
Gesù accetta l’invito del fariseo, ma in quella casa non riceve i gesti di accoglienza previsti dalla tradizione. Invece, la donna peccatrice si avvicina con coraggio ed umiltà, versando lacrime, profumo e carezze sui piedi del Maestro. Questi gesti, che agli occhi dei presenti appaiono scandalosi, agli occhi di Dio sono un atto di amore sincero.
Simone, nel suo cuore, giudica la donna e implicitamente anche Gesù: «Se costui fosse un profeta…» (Lc 7,39). Ma il Signore conosce i pensieri e gli risponde con una parabola. Il creditore che condona i debiti mostra che il perdono genera amore: chi riceve un dono più grande, ama di più. Così, la donna, perdonata dei suoi peccati, manifesta con i suoi gesti un amore che trabocca.
Gesù non minimizza il peccato, ma rivela che la misericordia è più forte: «Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato» (Lc 7,47). È un capovolgimento rispetto alla logica umana: non è l’essere giusti a meritare amore, ma l’aver sperimentato l’amore che apre al cambiamento. San Paolo lo afferma con forza: «Dove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia» (Rm 5,20).
I gesti della donna anticipano il linguaggio sacramentale: le lacrime ricordano il battesimo che purifica, il profumo richiama l’unzione dello Spirito, i baci e i capelli esprimono l’intimità di un amore che non teme di manifestarsi. Cristo, infine, pronuncia parole decisive: «I tuoi peccati sono perdonati… La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!» (Lc 7,48.50). La salvezza non è conquista, ma dono gratuito ricevuto nella fede.
La durezza del fariseo ci ammonisce: possiamo anche invitare Gesù a casa nostra, ascoltare la Sua parola, ma restare chiusi nel giudizio e nell’orgoglio. La donna ci insegna invece che non c’è peccato troppo grande da impedire l’incontro con Cristo: ciò che conta è l’amore umile e sincero.
Spunti di riflessione personale
- Assomiglio più al fariseo che giudica dall’apparenza o alla donna che si abbandona con fiducia al Signore?
- Quando ricevo il perdono di Dio, so rispondere con un amore rinnovato e gesti concreti di gratitudine?
Preghiera di oggi
Gesù misericordioso, che hai accolto le lacrime e il profumo della donna peccatrice, accogli anche la mia povertà. Libera il mio cuore dall’orgoglio e dal giudizio, e donami la gioia del perdono. Fa’ che la mia vita diventi un profumo d’amore offerto a Te e ai fratelli. Insegnami a credere sempre nella potenza della Tua grazia, che rinnova e salva. Amen.