Vangelo di oggi 2 Settembre: “La Parola che vince le tenebre e dona la libertà”

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Vangelo di oggi 2 Settembre: “La Parola che vince le tenebre e dona la libertà"
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Il brano del Vangelo di oggi ci presenta Gesù che manifesta la potenza della Sua Parola e la Sua autorità divina.

Non si tratta di un semplice maestro umano: le sue parole sono “spirito e vita” (Gv 6,63), capaci di cambiare i cuori e liberare dal male. L’episodio dell’uomo posseduto ci ricorda che la lotta contro il maligno è reale, ma Cristo è venuto per vincere le tenebre e riportare la luce. In Lui vediamo adempiuta la promessa di Dio: “Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo” (1 Gv 3,8).

Dal Vangelo secondo Luca 4,31-37

In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

Vangelo di oggi 2 Settembre: “La Parola che vince le tenebre e dona la libertà"
Commento al Vangelo del 2 settembre

La riflessione sul Vangelo di oggi

Il popolo resta stupito: Gesù insegna con autorità, non come gli scribi (Mc 1,22). La Sua Parola non è teoria astratta, ma rivelazione di Dio stesso, capace di operare ciò che annuncia. Isaia aveva profetizzato: “Così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto” (Is 55,11). In Cafàrnao questa promessa si compie.

La presenza dell’indemoniato nella sinagoga mostra che il male tenta di insinuarsi ovunque, persino nei luoghi sacri. Eppure, davanti a Cristo, il demonio deve riconoscere la verità: “Io so chi tu sei: il Santo di Dio!”. È un paradosso: gli spiriti maligni riconoscono l’identità di Gesù prima degli uomini, ma lo fanno con terrore, non con fede. San Giacomo ammonisce: “Tu credi che c’è un Dio? Fai bene; anche i demoni lo credono e tremano” (Gc 2,19).

Gesù non dialoga con il demonio, ma lo zittisce e lo scaccia. È segno che la liberazione non nasce dal compromesso, ma dall’autorità della parola di Dio. Come insegna la Chiesa, Cristo è venuto a liberare l’uomo dal potere di satana ed a ristabilire l’amicizia con il Padre, offrendoci la grazia e i sacramenti come armi spirituali.

Spunti di riflessione personale

  1. Mi colpisce come la gente resti meravigliata dall’autorità di Gesù. Mi chiedo: anch’io mi lascio stupire dalla sua parola, o la ascolto con abitudine?
  2. Vedo che il demonio si manifesta gridando, mentre Gesù agisce con calma e fermezza. Questo mi ricorda che la vera forza non è nella violenza, ma nella pace che viene da Dio?

Preghiera di oggi

Signore Gesù, Santo di Dio, Tu che hai vinto le potenze delle tenebre, vieni a liberare il mio cuore da tutto ciò che mi tiene lontano da Te. Fa’ che la Tua Parola abbia autorità nella mia vita, che io la accolga con fede e che diventi luce per i miei passi. Donami di vivere nella libertà dei figli di Dio, testimoniando la Tua vittoria sul male. Amen.