Vangelo di oggi 20 agosto: “Dio ricompensa sempre”

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Vangelo di oggi 20 agosto: "Dio ricompensa sempre"
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Il brano del Vangelo di oggi ci invita a rivedere il nostro modo di pensare alla grazia, alla salvezza e al nostro servizio nel Regno di Dio.

Il Vangelo della parabola degli operai nella vigna ci rivela un volto sorprendente di Dio. Gesù racconta di un padrone che chiama lavoratori a ogni ora del giorno, e alla fine dona a tutti la stessa ricompensa. Ai nostri occhi può sembrare ingiusto, ma questa è la giustizia di Dio: non una retribuzione calcolata, ma un dono gratuito. «I miei pensieri non sono i vostri pensieri» (Is 55,8), dice il Signore.

Dal Vangelo secondo Matteo 20,1-16

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”. Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e da’ loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Vangelo di oggi 20 agosto: "Dio ricompensa sempre"
Commento al Vangelo del 20 agosto

La riflessione sul Vangelo di oggi

La vigna è immagine del Regno dei cieli. Dio, il padrone, esce continuamente a cercare lavoratori. Non smette mai di chiamare, fino all’ultima ora. Questo dimostra che nessuno è escluso: la grazia è offerta a tutti, in ogni tempo. I primi chiamati rappresentano chi serve Dio fin dall’inizio, magari per tutta la vita. Gli ultimi sono coloro che si convertono tardi o che ricevono la chiamata in un tempo insperato. Eppure, tutti ricevono lo stesso denaro, simbolo della salvezza, che non si guadagna, ma si riceve per amore.

Quando i primi si lamentano, rivelano una mentalità da “mercenari” più che da figli: aspettano una ricompensa proporzionata, non comprendendo che lavorare per il Signore è già in sé una grazia. Il padrone li chiama “amici” (v. 13), ma li invita a riconoscere che la sua bontà non è ingiustizia. Dice: «Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?». È una frase che svela il cuore dell’uomo e il cuore di Dio. Il nostro criterio di giustizia è spesso umano, legato al merito; ma Dio giudica secondo la misericordia (Sal 103,10).

La frase conclusiva «Gli ultimi saranno primi e i primi ultimi» rovescia ogni logica mondana. È un monito contro la superbia spirituale, e un incoraggiamento per chi si sente “arrivato tardi”: nel Regno di Dio non conta da quanto tempo servi, ma se rispondi alla chiamata con tutto il cuore.

Spunti di riflessione personale

  1. Riesco a gioire del bene che Dio fa agli altri, o provo invidia davanti alla sua generosità?
  2. In quale “ora” mi sento chiamato oggi a lavorare nella vigna del Signore?

Preghiera di oggi

Signore Gesù, che chiami ogni ora dell’esistenza, apri il mio cuore a riconoscere la Tua voce. Donami la gioia di servirti con gratitudine, senza confronti né lamenti. Fa’ che io non giudichi la Tua bontà, ma la accolga con stupore. E se dovessi arrivare tardi, ricordami che sei sempre pronto a darmi tutto Te stesso. Amen.