Vangelo di oggi 22 giugno: "Voi stessi date loro da mangiare"
Il brano del Vangelo di oggi ci propone uno degli eventi più significativi del ministero pubblico di Gesù: la moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Gesù manifesta la Sua compassione per il popolo ed anticipa il dono dell’Eucaristia. Questo gesto, compiuto nel contesto della fame e del bisogno, ci insegna che Dio provvede non solo al nostro spirito, ma anche alle necessità materiali. Cristo non si limita a insegnare: Egli nutre, guarisce e si dona. L’invito rivolto ai discepoli – «Voi stessi date loro da mangiare» – è un appello ancora vivo per ogni cristiano, chiamato a collaborare con Dio nella carità concreta.
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Gesù mostra la sovrabbondanza dell’amore di Dio. Egli “prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure”, con una sollecitudine paterna che abbraccia corpo e spirito. Quando i discepoli vogliono congedare la folla, Gesù risponde: «Voi stessi date loro da mangiare» – un comando che non è solo pratico, ma profondamente educativo. Gesù chiede ai suoi di assumersi la responsabilità del bene degli altri, anche quando le risorse sembrano insufficienti.
Nel gesto di prendere i pani, alzare gli occhi al cielo, benedire, spezzare e distribuire, la Chiesa ha sempre riconosciuto un chiaro riferimento all’Eucaristia. Il pane condiviso diventa segno del corpo offerto per noi (cf. Lc 22,19). Come insegna la tradizione della Chiesa, l’Eucaristia è “fonte e culmine della vita cristiana”, che nutre i fedeli e li rende capaci di vivere nella carità.
Due elementi meritano attenzione: la fiducia e l’obbedienza dei discepoli, che pur avendo solo cinque pani e due pesci, si affidano a Gesù; e la sovrabbondanza del dono – dodici ceste avanzate – segno che l’amore di Dio supera ogni misura.
Signore Gesù Cristo, donami occhi per vedere i bisogni dei fratelli ed un cuore generoso per spezzare il pane della carità. Trasforma il poco che ho in grazia sovrabbondante e fa’ che, nutrito del Tuo Corpo, diventi anche io pane spezzato per il mondo. Amen.