Preghiere

Vangelo di oggi 22 Settembre: “La logica della Parola”

Nel brano del Vangelo di oggi Gesù, con parole ed immagini semplici, invita i discepoli a riflettere sulla responsabilità della fede.

La luce non può essere nascosta: chi ha ricevuto il dono della Parola e della grazia non deve trattenerlo per sé, ma condividerlo. Ogni cristiano è chiamato a diventare trasmettitore della luce di Cristo, affinché altri possano incontrarlo. Ma c’è anche un monito: «Fate attenzione a come ascoltate» (Lc 8,18). Non basta ricevere la Parola, occorre accoglierla con cuore docile, custodirla e tradurla in vita. Solo così il dono cresce e porta frutto, diventando sorgente di luce per tutti.

Dal Vangelo secondo Luca 8,16-18

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Commento al Vangelo del 22 settembre

La riflessione sul Vangelo di oggi

L’immagine della lampada accesa è una delle metafore più care a Gesù. Nessuno accende una lampada per nasconderla: sarebbe illogico. La lampada serve ad illuminare, a rendere visibile, a guidare chi entra in una casa. Con questa immagine, Gesù indica la missione dei suoi discepoli: la fede ricevuta non è per essere rinchiusa nella sfera privata, ma per risplendere e testimoniare. «Voi siete la luce del mondo» (Mt 5,14).

La luce rappresenta la verità di Dio che si manifesta. «Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato» (Lc 8,17). Tutto ciò che è nascosto verrà alla luce. Questa affermazione è un invito a vivere con cuore integro e limpido, senza doppiezze, perché alla fine ogni cosa sarà rivelata davanti a Dio. È anche una parola di consolazione: il bene nascosto, i gesti silenziosi d’amore e di fedeltà, che spesso non ricevono riconoscimento umano, saranno un giorno svelati nella loro bellezza.

Il monito di Gesù è chiaro: «Fate attenzione a come ascoltate» (Lc 8,18). Non è sufficiente ascoltare con le orecchie, ma con il cuore. La Parola può scivolare via, soffocata dalle preoccupazioni, oppure diventare seme che germoglia e porta frutto (cfr. parabola del seminatore). L’ascolto autentico implica decisione, perseveranza ed apertura all’azione dello Spirito Santo.

Segue una frase misteriosa: «A chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere». È il paradosso della vita spirituale: chi custodisce la Parola e la mette in pratica riceverà sempre più luce, forza e grazia; chi invece trascura il dono, finisce per perderlo. È come un muscolo: se lo si esercita, si rafforza; se non lo si usa, si atrofizza.

Questo brano ci richiama alla responsabilità personale e comunitaria. La fede è un dono prezioso che va alimentato e condiviso. Ognuno di noi, con la propria vita, può diventare lampada che illumina chi è nell’oscurità. Non siamo chiamati a brillare di luce nostra, ma a riflettere quella di Cristo, vera Luce del mondo (Gv 8,12).

Spunti di riflessione personale

  1. La mia fede è una lampada visibile agli altri o la tengo nascosta per paura o timidezza?
  2. Come coltivo l’ascolto della Parola di Dio nella mia vita quotidiana, per farla fruttificare?

Preghiera di oggi

Signore Gesù, Luce che illumina le tenebre, accendi la mia vita con il fuoco del Tuo amore. Liberami dalla paura di testimoniare la fede e rendimi lampada che diffonde speranza e gioia. Donami un cuore attento e docile alla Tua Parola, perché la custodisca e la viva con perseveranza. Fa’ che ogni mia scelta sia trasparenza della Tua luce, per condurre gli altri a Te, vera Vita. Amen.

Published by
Cristiano Sabatini