Il brano del Vangelo di oggi ci chiede di prendere posizione, scegliere tra la luce e le tenebre, tra la verità e la menzogna.
Gesù rivela la passione ardente che lo muove: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra”. Non parla di distruzione, ma del fuoco dello Spirito, dell’amore che purifica, rinnova e trasforma . Anche la pace che Gesù porta non è assenza di conflitto, ma frutto di una conversione profonda. Chi accende il fuoco dell’amore di Dio nel mondo inevitabilmente incontra resistenze, ma diventa anche segno di speranza. Il fuoco di Cristo è la forza che trasforma il cuore e la storia.
Dal Vangelo secondo Luca 12,49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

La riflessione sul Vangelo di oggi
Gesù parla con parole forti, quasi provocatorie: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!” Questo fuoco è il segno della presenza di Dio. È lo stesso fuoco che ardeva nel roveto di Mosè, che illuminava il cammino del popolo nel deserto, che scese sugli apostoli a Pentecoste. È il fuoco dell’amore divino, dello Spirito Santo, della verità che brucia l’ipocrisia e riscalda ciò che è freddo. Gesù desidera che questo fuoco si diffonda ovunque, che i cuori si lascino incendiare da Dio.
Ma poi aggiunge: “Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!” Qui Gesù parla del suo sacrificio, della croce che lo attende. Il “battesimo” è l’immersione totale nel dolore e nella morte per amore dell’umanità. Il fuoco che Egli desidera accendere non è separato dalla croce: è l’amore che passa attraverso il dono di sé. Gesù non è venuto a portare una pace superficiale, ma una pace che nasce solo dopo il fuoco della verità e della purificazione.
“Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, ma divisione”. Queste parole non vanno intese come un invito alla discordia, ma come constatazione del prezzo della verità. Quando la Parola di Dio entra nella vita, mette in discussione le abitudini, le complicità, i compromessi. Anche nelle famiglie, la scelta di seguire Cristo può creare incomprensioni e conflitti. Ma questa divisione non è segno di fallimento, bensì del potere trasformante del Vangelo.
La fede, infatti, non è mai neutrale: o accende, o disturba. Chi si lascia toccare dal fuoco dello Spirito non può restare tiepido o indifferente. Il discepolo di Gesù diventa fuoco nel mondo: una fiamma che illumina, purifica, consola, ma anche provoca.
Spunti di riflessione personale
- Qual è il fuoco che arde nel mio cuore? È ancora vivo o rischia di spegnersi?
- Mi lascio trasformare dall’amore di Cristo, anche se questo porta fatica o divisione?
Preghiera di oggi
Signore Gesù, accendi nel mio cuore il fuoco del Tuo amore, purifica ciò che è tiepido ed arido in me. Fa’ che non tema le divisioni che nascono dalla verità, ma che, acceso dal Tuo Spirito, possa portare luce e calore a chi mi è incontro. Rendimi fiamma viva del Tuo Vangelo. Amen.