Vangelo di oggi 26 novembre: “La forza di chi persevera"
Il brano del Vangelo di oggi ci presenta Gesù che prepara i suoi discepoli alle prove future. Non usa parole rassicuranti, ma veritiere.
La forza del discepolo non nasce da un’abilità oratoria, ma dalla presenza viva del Signore che dona “parola e sapienza” a chi confida in Lui. Al centro del messaggio c’è una promessa sorprendente: “Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto”. Con questa frase Gesù rivela che nelle prove non siamo soli: Dio custodisce con cura infinitesima chi resta fedele.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Gesù annuncia ai discepoli che saranno perseguitati “a causa del mio nome”. Non è un avvertimento minaccioso, ma una dichiarazione d’amore: chi segue Cristo inevitabilmente entra in contrasto con le logiche del mondo. La persecuzione non è un incidente imprevisto, bensì un tratto che accompagna la vita cristiana fin dalle origini. Nel libro degli Atti vediamo questa profezia realizzarsi: i discepoli vengono arrestati, giudicati, minacciati, eppure la Parola continua a diffondersi con potenza.
Gesù afferma: “Avrete allora occasione di dare testimonianza”. Non dice che la prova sarà una rovina, ma un’opportunità. Il cristiano non vive la persecuzione come sconfitta, ma come spazio in cui il Vangelo può brillare con maggior limpidezza. La testimonianza nasce proprio quando ci si rende conto che ciò che conta non è la propria difesa, ma la fedeltà al Signore.
Per questo Gesù chiede: “Non preparate prima la vostra difesa”. Non invita all’improvvisazione superficiale, ma ad una radicale fiducia nello Spirito Santo che, al momento opportuno, mette sulle labbra del credente parole che nessun avversario può confutare. L’annuncio di Gesù non elimina il dolore delle situazioni: parla di tradimenti familiari, di odio, perfino di morte. Ma l’ultima parola non è la sofferenza: è la custodia divina.
“Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto” richiama la cura amorosa del Padre che, come dice Gesù altrove, conosce anche il numero dei nostri capelli. È un’immagine che rivela come Dio custodisca la nostra vita anche quando esteriormente sembra andare in frantumi.
La frase finale, “Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita”, è il cuore del messaggio: non vince chi evita le prove, ma chi rimane saldo nell’amore di Cristo, senza rinnegare la propria fede. La perseveranza non è sforzo umano, ma grazia accolta quotidianamente.
Signore Gesù, quando arrivano le prove donami il coraggio dei tuoi discepoli. Insegnami a non temere ciò che il mondo pensa o dice, ma a restare fedele a Te. Infondi nel mio cuore la sapienza dello Spirito e la pace che custodisce. Fammi perseverare con amore, anche quando tutto è difficile, certo che Tu non abbandoni mai i Tuoi figli. Amen.