Vangelo di oggi 26 Settembre: “La domanda che decide tutto”

Menu Medjugorje Dinamico
Vangelo di oggi 26 Settembre: “La domanda che decide tutto" Vangelo di oggi 26 Settembre: “La domanda che decide tutto"
Vangelo di oggi 26 Settembre: “La domanda che decide tutto"
Canale WhatsApp Iscriviti subito!
Canale Telegram Iscriviti subito!

Il brano del Vangelo di oggi ci pone la domanda che è alla base della nostra fede. La risposta è una scelta che cambia la nostra vita.

Dopo un momento di preghiera, Gesù interroga i discepoli: «Le folle, chi dicono che io sia?» (Lc 9,18). Le opinioni sono diverse e incomplete, ma Pietro, con lo slancio della fede, proclama: «Il Cristo di Dio» (Lc 9,20). Subito, però, Gesù annuncia la via della croce: sofferenza, rifiuto, morte e risurrezione. Qui si rivela la verità del Messia, non un re trionfatore secondo le attese umane, ma il Servo sofferente che dona la vita per amore. È una pagina che interpella ogni credente: chi è Gesù per me?

Dal Vangelo secondo Luca 9,18-22

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto». Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Vangelo di oggi 26 Settembre: “La domanda che decide tutto"
Commento al Vangelo del 26 settembre

La riflessione sul Vangelo di oggi

L’episodio si apre con un dettaglio importante: Gesù «si trovava in un luogo solitario a pregare» (Lc 9,18). È dalla preghiera che scaturiscono i momenti decisivi della sua missione: la scelta dei Dodici, la Trasfigurazione, l’agonia nel Getsemani. Anche la professione di fede di Pietro è collocata in questo contesto: solo nello Spirito Santo si può riconoscere in Gesù il Cristo. «Nessuno può dire “Gesù è Signore” se non nello Spirito Santo» (1Cor 12,3).

Gesù interroga i discepoli: «Le folle, chi dicono che io sia?». Le risposte richiamano figure profetiche: Giovanni Battista, Elia, un profeta risorto. Questo mostra che la gente percepisce in Gesù qualcosa di straordinario, ma non riconosce ancora la sua identità unica. Non basta una conoscenza superficiale o “per sentito dire”: è necessario un incontro personale.

«Ma voi, chi dite che io sia?» (Lc 9,20). È la domanda decisiva che Gesù rivolge non solo ai Dodici, ma a ciascuno di noi. Pietro risponde: «Il Cristo di Dio». È una confessione luminosa, frutto della grazia, come Gesù stesso sottolinea in Matteo: «Né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli» (Mt 16,17).

Subito, però, Gesù corregge ogni possibile equivoco: il Messia non sarà un liberatore politico o un re terreno, ma il Figlio dell’uomo destinato a soffrire, ad essere rifiutato ed a morire, per poi risorgere. Qui si manifesta il mistero pasquale: la gloria passa attraverso la croce. «Era necessario che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria» (Lc 24,26).

Questo annuncio scuote i discepoli e continua a provocare anche noi: accogliere Cristo significa accettare la logica dell’amore che si dona fino al sacrificio. È una chiamata a non cercare un Messia secondo i nostri desideri, ma a seguire Gesù così come si rivela, fino alla croce e alla risurrezione.

Spunti di riflessione personale

  1. Quando penso a Gesù, lo riconosco come il Cristo crocifisso e risorto o cerco un’immagine di Lui più “comoda” e conforme alle mie aspettative?
  2. Come risponderei oggi, con la mia vita concreta, alla domanda: «Chi sono io per te?»

Preghiera di oggi

Signore Gesù, Tu sei il Cristo di Dio, il Figlio che ha dato la vita per amore. Donami la grazia di riconoscerti non solo con le labbra, ma con il cuore e le opere. Aiutami a non scandalizzarmi della croce, ma a vederla come via di salvezza e di speranza. Rendi la mia vita una testimonianza della Tua Pasqua, per annunciare a tutti che Tu sei davvero il Signore. Amen.