Nel brano del Vangelo di oggi Gesù conclude la serie delle parabole del Regno con l’immagine della rete gettata nel mare, che raccoglie ogni tipo di pesci.
Questa parabola, semplice ma profonda, ci pone davanti al mistero del giudizio finale. Il Regno dei cieli è aperto a tutti, ma la risposta personale di ciascuno a Dio determina la sorte eterna. Con queste parole, Gesù ci richiama alla responsabilità delle nostre scelte ed all’urgenza della conversione. Egli non annuncia un castigo imminente, ma una verità piena di speranza: il tempo presente è un tempo di raccolta, ma anche di pazienza, discernimento e misericordia.
Dal Vangelo secondo Matteo 13,47-53
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche». Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

La riflessione sul Vangelo di oggi
La parabola della rete (Mt 13,47-50) riprende la dinamica del giudizio già espressa nella parabola del grano e della zizzania: “Così sarà alla fine del mondo”. Il mare è il mondo, e la rete è la predicazione del Vangelo che chiama tutti, senza distinzione. La Chiesa è come quella rete: accoglie giusti e peccatori, santi e imperfetti. Tuttavia, arriverà un momento in cui sarà necessario il discernimento finale, operato non dagli uomini, ma dagli angeli (cf. Mt 13,49).
Il “gettare i pesci cattivi nella fornace ardente” è un’immagine forte, che richiama la realtà del giudizio. Come insegna il Salmo: “Il Signore ama il diritto e non abbandona i suoi fedeli” (Sal 36,28). Dio è Misericordioso, ma anche giusto. “Apparirà il Signore… per rendere a ciascuno secondo le sue opere” (Ap 22,12). Questo non deve spaventarci, ma spingerci a vivere nella verità.
Gesù poi dice che “ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli” è come un padrone di casa che estrae “cose nuove e cose antiche”. È un invito al discepolo ad integrare la sapienza antica delle Scritture con la novità del Vangelo, non come due realtà in conflitto, ma in profonda continuità (cf. Rm 15,4).;
Spunti di riflessione personale
- Sto vivendo oggi come se il Regno dei cieli fosse già presente nella mia vita? O aspetto passivamente che “arrivi”?
- Come posso, nella mia comunità, essere un discepolo che unisce con sapienza il Vangelo e la vita concreta, con misericordia e verità?
Preghiera di oggi
Signore Gesù, Tu che hai gettato la rete del Tuo Amore sul mondo intero, donami un cuore docile alla Tua Parola e occhi limpidi per riconoscere il bene. Fa’ che io non rimanga indifferente al Tuo invito, ma accolga la Tua giustizia con fiducia e la Tua misericordia con gratitudine. Rendimi un discepolo fedele, capace di attingere al tesoro della Tua verità per vivere con saggezza ed amore ogni giorno. Amen.