Vangelo di oggi 4 Agosto: “la logica di Dio è la sovrabbondanza”

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Vangelo di oggi 4 Agosto: "la logica di Dio è la sovrabbondanza"
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Il brano del Vangelo di oggi è uno degli episodi più emblematici della vita pubblica di Gesù: la moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Non è solo una dimostrazione di potenza, ma un gesto profondo di compassione, di condivisione e di insegnamento. In esso, Gesù si rivela come il vero Pastore, capace di prendersi cura del suo popolo non solo spiritualmente, ma anche nei bisogni concreti. Il pane spezzato è preludio dell’Eucaristia e simbolo della carità cristiana. Il brano ci invita ad abbandonare la logica della scarsità e ad entrare in quella dell’amore di Dio, che moltiplica ciò che doniamo con fede.

Dal Vangelo secondo Matteo 14,13-21

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Vangelo di oggi 4 Agosto: "la logica di Dio è la sovrabbondanza"
Commento al Vangelo del 4 agosto

La riflessione sul Vangelo di oggi

Gesù si ritira in un luogo deserto dopo aver saputo della morte di Giovanni Battista, ma la folla lo raggiunge. Ed egli, anziché chiudersi nel dolore, si commuove e guarisce i malati: è l’atteggiamento del Buon Pastore, che “conosce le sue pecore” (cf. Gv 10,14) e non le abbandona mai.

Nel momento in cui i discepoli lo invitano a congedare la folla per cercare cibo, Gesù risponde: «Date voi stessi da mangiare». È una parola che interroga ogni cristiano: non possiamo essere spettatori, ma corresponsabili. L’amore autentico si traduce in azione concreta.

I cinque pani e due pesci sono simbolo della nostra povertà, della nostra inadeguatezza. Ma nelle mani di Cristo, quel poco diventa abbondanza. È Lui che, dopo aver alzato gli occhi al cielo, benedice, spezza e distribuisce: lo stesso linguaggio che ritroviamo nell’Ultima Cena (cf. Mt 26,26). Il miracolo annuncia dunque il dono dell’Eucaristia, il pane del cielo, che nutre l’anima e sostiene il cammino.

Il fatto che rimangano dodici ceste piene non è un dettaglio casuale: il numero dodici richiama le dodici tribù d’Israele e i dodici apostoli. È il segno che Dio provvede con generosità al suo popolo intero. Come insegna la Tradizione della Chiesa, Dio usa strumenti semplici per compiere meraviglie. Il nostro compito non è avere molto, ma donare tutto ciò che abbiamo, come il bambino che offrì i suoi pani e pesci (cf. Gv 6,9).

Spunti di riflessione personale

  1. Quali “pani e pesci” posso offrire oggi, anche se pochi, per essere strumento di bene?
  2. Nelle mie fatiche, mi fido davvero che Gesù possa moltiplicare ciò che gli affido?

Preghiera di oggi

Signore Gesù, Tu che hai avuto compassione della folla affamata, guarda con misericordia il mio cuore stanco. Accogli le mie piccole offerte e moltiplica con la Tua grazia il bene che posso compiere. Insegnami a condividere, a credere che nulla è troppo poco nelle Tue mani. Fa’ che, spezzando il mio pane, possa portare speranza e nutrimento agli altri. Amen.