Vangelo di oggi 5 Luglio: “vino nuovo in otri nuovi”

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Vangelo di oggi 5 Luglio: "vino nuovo in otri nuovi"
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Il brano del Vangelo di oggi ci svela la novità radicale della presenza del nostro Salvatore Gesù Cristo nel mondo.

Il dialogo tra Gesù e i discepoli di Giovanni si apre con una domanda apparentemente semplice: «Perché noi digiuniamo e i tuoi discepoli no?» È una domanda che nasce da un confronto tra pratiche religiose esteriori, ma che offre al Signore l’occasione per rivelare un messaggio molto più profondo. Non si tratta solo di cambiare abitudini, ma di rinnovare il cuore, perché «se uno è in Cristo, è una creatura nuova» (2Cor 5,17). Gesù è lo Sposo, venuto a stabilire un’alleanza d’amore con l’umanità.

Dal Vangelo secondo Matteo 9,14-17

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Vangelo di oggi 5 Luglio: "vino nuovo in otri nuovi"
Commento al Vangelo del 5 luglio

La riflessione sul Vangelo di oggi

Gesù si presenta come lo Sposo: immagine cara alla tradizione biblica (cfr. Os 2,21-22; Is 62,5), in cui Dio stesso ama il suo popolo come uno sposo ama la sposa. Finché lo Sposo è presente, la festa continua. Il tempo della sua presenza tra i discepoli è il tempo della gioia, perché dove c’è Cristo, lì c’è la pienezza della vita. Ma Gesù annuncia anche che verrà un tempo in cui lo Sposo sarà tolto: allusione alla sua passione e morte. Sarà allora che il digiuno troverà il suo pieno significato, non come pratica vuota, ma come partecipazione alla croce e attesa del ritorno glorioso.

Le due immagini finali — la stoffa nuova sul vestito vecchio e il vino nuovo negli otri vecchi — indicano l’incompatibilità tra la novità di Cristo e una mentalità legata solo alla legge o alla tradizione senza vita. Gesù non è venuto a “rattoppare” il vecchio, ma a portare qualcosa di completamente nuovo. Non si può accogliere il Vangelo con un cuore irrigidito: serve un cuore rinnovato, aperto alla grazia, docile allo Spirito Santo, come la Chiesa insegna riguardo al rinnovamento interiore come frutto della comunione con Cristo.

Spunti di riflessione personale

  1. Il mio modo di vivere la fede è aperto alla novità di Cristo, oppure si rifugia in abitudini vuote e formalismi?
  2. In che modo sto lasciando spazio nella mia vita al “vino nuovo” della presenza di Gesù?

Preghiera di oggi

Signore Gesù, Sposo dell’anima mia, donami un cuore nuovo, capace di accoglierti con stupore e gratitudine. Insegnami a riconoscere la Tua presenza nei giorni della gioia e in quelli della prova. Non permettere che mi rifugi in riti vuoti o nella nostalgia del passato, ma fa’ che io viva ogni giorno come novità di grazia, seguendo Te, il Vino Nuovo venuto a salvare. Rinnova in me la sete del Tuo amore e la libertà dei Tuoi discepoli. Amen.