Vangelo di oggi 7 ottobre: “scegliere ciò che conta”

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Vangelo di oggi 7 ottobre: "scegliere ciò che conta"
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Il brano del Vangelo di oggi ci presenta due sorelle, Marta e Maria, che accolgono ed interagiscono con Gesù nella loro casa.

È una scena familiare, semplice, ma densa di significato spirituale. Gesù non contrappone l’azione alla contemplazione, ma mostra che ogni servizio autentico nasce dall’ascolto della Parola. Marta rappresenta l’impegno, la dedizione concreta; Maria la disponibilità del cuore a lasciarsi raggiungere da Dio. Entrambe amano Gesù, ma solo chi prima si siede ai suoi piedi può poi servirlo con pace e libertà. Questo episodio ci invita a rivedere le nostre priorità e a riscoprire ciò che davvero “non ci sarà tolto”.

Dal Vangelo secondo Luca 10,38-42

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Vangelo di oggi 7 ottobre: "scegliere ciò che conta"
Commento al Vangelo del 7 ottobre

La riflessione sul Vangelo di oggi

Gesù è in cammino verso Gerusalemme, e la sua sosta nella casa di Betania diventa occasione per una profonda lezione sul discepolato. Marta accoglie il Maestro con generosità e si impegna in mille attenzioni. Il suo servizio è sincero, ma il suo cuore è agitato: l’affanno e la pretesa di essere aiutata la rendono inquieta. Maria, invece, si siede ai piedi di Gesù ed ascolta la Sua Parola. È l’atteggiamento del vero discepolo, di chi riconosce che la presenza del Signore è più importante di tutto il resto.

Marta non fa nulla di male — anzi, fa molto bene — ma rischia di perdere l’essenziale: la relazione personale con Gesù. Le sue parole «non t’importa nulla?» rivelano una certa stanchezza spirituale, tipica di chi serve senza nutrirsi della Parola. Gesù non la rimprovera per il suo servizio, ma per la sua inquietudine. “Tu ti affanni e ti agiti per molte cose”: quante volte anche noi siamo presi da mille impegni, persino buoni, ma dimentichiamo di fermarci alla sorgente!

Maria, seduta e silenziosa, ci ricorda che la prima forma di accoglienza è l’ascolto. Solo chi si lascia amare ed istruire dal Signore può poi agire con cuore libero. La “parte migliore” non è un privilegio riservato a pochi contemplativi, ma è la condizione di chi pone Dio al centro. Non significa abbandonare l’azione, ma darle un’anima.

Nella vita cristiana, Marta e Maria devono convivere: il servizio di Marta è necessario, ma deve essere illuminato dall’ascolto di Maria. Senza la preghiera, l’azione si svuota; senza l’azione, la preghiera rischia di diventare sterile. Gesù ci insegna ad unificare le due dimensioni in una sola vita centrata su di Lui. L’espressione «Maria ha scelto la parte migliore» non è un giudizio morale, ma un invito a scegliere ciò che è eterno: l’amicizia con Dio. Tutto passa, solo l’amore che nasce dall’ascolto rimane.

Spunti di riflessione personale

  1. Mi riconosco più in Marta o in Maria nel mio modo di vivere la fede?
  2. Quanto spazio do ogni giorno all’ascolto silenzioso della Parola prima di agire?

Preghiera di oggi

Signore Gesù, insegnami a fermarmi ai Tuoi piedi per ascoltare la Tua voce. Liberami dall’affanno che mi distrae e donami un cuore che sa unire servizio e contemplazione. Fa’ che ogni mia opera nasca dal Tuo amore e porti pace attorno a me. Amen.