Vangelo di oggi 8 agosto: “la via che dona la vera vita”

Menu Medjugorje Dinamico
Vangelo di oggi 8 agosto: "la via che dona la vera vita" Vangelo di oggi 8 agosto: "la via che dona la vera vita"
Vangelo di oggi 8 agosto: "la via che dona la vera vita"
Canale WhatsApp Iscriviti subito!
Canale Telegram Iscriviti subito!

Il brano del Vangelo di oggi ci offre la proposta di Cristo: non è comoda né rassicurante, ma è l’unica che conduce alla vita vera.

Gesù, rivolgendosi ai suoi discepoli, enuncia una verità centrale e scomoda: per seguirlo occorre rinnegare se stessi, prendere la propria croce e camminare dietro a Lui. Gesù annuncia il paradosso della Croce: è perdendo la vita che la si salva. Questo invito è una chiamata radicale alla conversione, una provocazione all’autenticità e una promessa: chi dona la vita per amore di Cristo, la ritroverà trasfigurata nell’eternità.

Dal Vangelo secondo Matteo 16,24-28

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni. In verità io vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non moriranno, prima di aver visto venire il Figlio dell’uomo con il suo regno».

Vangelo di oggi 8 agosto: "la via che dona la vera vita"
Commento al Vangelo del 8 agosto

La riflessione sul Vangelo di oggi

«Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso». Questa frase di Gesù smaschera ogni forma di cristianesimo comodo. Seguire Cristo non significa aderire a un sistema morale, ma imitare una vita offerta, fino al dono totale di sé. Gesù non invita a soffrire per soffrire, ma a scegliere la Croce come via d’amore, partecipando al mistero pasquale.

Rinnegare se stessi non è disprezzarsi, ma smettere di mettere sé al centro. Come insegna Paolo: «Sono stato crocifisso con Cristo e non vivo più io, ma Cristo vive in me» (Gal 2,20). È Cristo, infatti, che ha percorso per primo questa strada, caricandosi della Croce per amore nostro (cf. Is 53). Chi Lo segue, lo fa non solo con le labbra, ma con la propria esistenza, imitando la sua obbedienza al Padre.

Gesù afferma poi: «Chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà». È un invito a fidarsi di Dio anche quando ciò comporta rinunce, persecuzioni o fallimenti umani. L’uomo che tenta di salvarsi da solo, perde la propria anima; chi invece si dona a Dio e agli altri, scopre la pienezza dell’essere. «Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la sua vita?» è un ammonimento che invita a scegliere ciò che ha valore eterno.

Alla fine, il Signore «renderà a ciascuno secondo le sue azioni». La fede non è un sentimento astratto, ma una vita vissuta in coerenza, dove ogni gesto ha peso di eternità (cf. Mt 25,31-46).

Spunti di riflessione personale

  1. Quali sono le “croci” della mia vita che posso vivere con amore, invece di evitarle o combatterle?
  2. In che modo oggi sto cercando di “guadagnare il mondo”, e rischio di perdere l’anima?

Preghiera di oggi

Signore Gesù, Tu che hai portato la Croce per amore mio, insegnami a seguirti con cuore generoso. Donami la forza di rinnegare il mio egoismo, e la gioia di perdermi per ritrovarti. Fa’ che ogni giorno io porti la mia croce con amore, sapendo che solo Tu dai senso al mio soffrire. Vieni, Signore, con la gloria del Tuo Regno, e rendi nuova la mia vita. Amen.