Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha preso una posizione ufficiale sulle presunte apparizioni mariane sul Monte Sant’Onofrio.
Dopo un’attenta valutazione, il Vaticano ha autorizzato soltanto la devozione privata, sollevando dubbi su alcuni elementi delle manifestazioni, in particolare sulle comunicazioni riferite a una defunta attraverso l’intervento di un angelo custode. Si invita a proseguire con lo studio del caso.
Il fenomeno delle apparizioni sul Monte Sant’Onofrio
Dal 2009, Michelino Marcovecchio, un cuoco originario di Agnone – Molise, dichiara di ricevere visioni della Vergine Maria e di udire messaggi provenienti dalla sua defunta suocera, Livia Casciano, attraverso il proprio angelo custode. La signora Casciano, scomparsa nel luglio 2009, era una donna di grande fede e madre di otto figli, conosciuta nella comunità locale.
La storia delle apparizioni è iniziata con un sogno intenso e vivido che Michelino ebbe pochi mesi dopo la morte di Livia. A partire da ottobre 2009, ha cominciato a ricevere messaggi spirituali che invitano alla conversione, alla partecipazione alla Santa Messa, alla confessione e alla recita del Santo Rosario. Un elemento peculiare del fenomeno è la presenza di comunicazioni con l’anima di una defunta tramite l’angelo custode, un aspetto che il Vaticano ritiene insolito e che necessita di approfondimenti teologici.
Nel 2011, la Vergine Maria e l’anima di Livia avrebbero chiesto di realizzare una Via Crucis sul Monte Sant’Onofrio. Sorprendentemente, un gruppo di fedeli, guidati dal parroco locale, aveva già eretto una croce, un altare in pietra e un’edicola con una statua della Madonna sul luogo. La prima Via Crucis è stata celebrata l’8 agosto 2011, con la presenza del veggente e dei fedeli.
Il Dicastero per la Dottrina della Fede ha classificato le apparizioni con il giudizio “prae oculis habeatur”, un’espressione che indica la presenza di “importanti segni positivi” ma anche di “alcuni elementi di confusione o potenziali rischi”, richiedendo quindi un’ulteriore verifica dottrinale. In particolare, il Prefetto del Dicastero, il cardinale Víctor Manuel Fernández, ha sottolineato la necessità di un attento discernimento da parte del vescovo diocesano Camillo Cibotti.
Il Vaticano ha autorizzato la devozione privata, che include la possibilità di recarsi in coppia o in piccoli gruppi a pregare presso la croce e la Via Crucis sul Monte Sant’Onofrio. Tuttavia, è vietata ogni forma di culto pubblico, comprese le processioni, i pellegrinaggi di massa, gli eventi pastorali e la celebrazione della Messa nei luoghi collegati alle apparizioni. Inoltre, la diffusione di informazioni o messaggi legati al fenomeno richiede un’approvazione preventiva da parte delle autorità ecclesiastiche.
Due criticità particolari sono state evidenziate dal Dicastero: la prima riguarda alcuni membri del clero locale che non avrebbero rispettato le precedenti indicazioni del vescovo, incoraggiando addirittura forme di disobbedienza; la seconda è legata proprio alla natura singolare delle comunicazioni con le anime dei defunti tramite l’angelo custode, una realtà che si discosta dalle consuete tradizioni spirituali e che necessita di ulteriori studi.

Gli sviluppi pastorali e la testimonianza di Michelino Marcovecchio
L’attenzione verso il Monte Sant’Onofrio si è tradotta anche in eventi di preghiera e testimonianze pubbliche, organizzate dall’associazione nata per sostenere la devozione alla Madonna del Monte Sant’Onofrio. Ogni anno, in agosto, si svolge una Via Crucis sul monte, con momenti di preghiera dedicati ai malati, alle famiglie e ai giovani. Nel 2025, il programma ha previsto, oltre alla Via Crucis, incontri per ascoltare la testimonianza diretta di Michelino Marcovecchio presso il Palazzo dei Filippini di Agnone, accompagnati da momenti di preghiera comunitaria nelle chiese locali.
Le apparizioni e i messaggi continuano a promuovere un forte richiamo alla conversione, alla fede e alla preghiera, in particolare all’importanza del Rosario e del sacramento della confessione. Michelino racconta che la Vergine Maria, nelle sue visioni, appare come una donna giovane, con il volto segnato da lacrime di commozione, invitando i fedeli a una vita di santità e di amore verso Dio e il prossimo.
Il pronunciamento del Vaticano riflette la prudenza con cui la Chiesa cattolica affronta fenomeni soprannaturali, equilibrando la valorizzazione delle esperienze spirituali genuine con la necessità di evitare derive che possano generare confusione o rischi dottrinali. La posizione di autorizzazione esclusivamente alla devozione privata si inserisce in una linea consolidata di discernimento ecclesiastico, che esclude per ora ogni forma di culto pubblico e di diffusione incontrollata.
Questa vicenda si inserisce in un panorama più ampio di fenomeni mariani e apparizioni in Italia e nel mondo, che spesso richiedono anni di studio e verifica da parte delle autorità ecclesiastiche prima di un riconoscimento ufficiale. Nel caso del Monte Sant’Onofrio, la presenza di un legame particolare con la comunicazione tra vivi e defunti, attraverso un angelo custode, rappresenta una novità che la Chiesa intende approfondire con attenzione.
Al momento, sono in corso dialoghi e confronti tra il vescovo diocesano, il Dicastero per la Dottrina della Fede e i promotori delle apparizioni, affinché la pratica religiosa e la diffusione dei messaggi avvengano sempre nel rispetto della dottrina cattolica e della pace ecclesiale.