Virtù cardinali, la prudenza: perché è considerata “regale” e qual è il suo compito

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Nella vita, è una virtù l’essere prudenti e bisogna coltivarla il più possibile, per condurre una vita davvero cristiana. 

Noi esseri umani nasciamo con un cuore puro, senza condizionamenti. Fin da piccoli, ci vengono inculcate informazioni, che poi crescendo, in base alla nostra esperienza, reputiamo vere o meno. Per coloro che sono credenti, che hanno incontrato Gesù nella loro vita, è importante restare saldi nella fede, perché la vita ci pone ostacoli a volte anche molto duri da affrontare, in cui è facile cadere.

E no, le tentazioni non sono sempre esplicite, perché a volte si travestono da insidiose lusinghe…c’è chi gioca col fuoco e inevitabilmente, si brucia.

In questo contesto, il nostro compito è quello di restare in equilibrio il più possibile, per non farci travolgere da tentazioni, paure, pensieri parassiti. Non sempre ci riusciamo, ma non per questo dobbiamo arrenderci. Dobbiamo però affidare tutto a Dio, tutte le nostre fragilità, e fidarci completamente di Lui.

Un modo per contrastare le tentazioni, per discernere il bene dal male è imparare a esercitare una virtù morale, anzi, la madre di tutte le virtù morali: la prudenza.

L’importanza della prudenza, il nostro navigatore tra le strade tortuose dell’esistenza

Potremmo definire la virtù della prudenza come un navigatore tra le strade tortuose della vita. Esso è posizionato nel nostro intelletto, e ci illumina su come agire in determinate situazioni.

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Coltivare la virtù della prudenza significa trovare una via per compiere il bene e non il male, avere il dominio di se stessi e dei gesti che si compiono. Facciamo un esempio concreto. Immaginiamo di svegliarci la mattina e il primo pensiero, invece di fare doomscrolling o scrolling sul telefonino, è quello di rivolgersi a Dio. Niente telefoni, niente pc. Via tutto.

Siamo noi, soli con noi stessi e l’Altissimo. La prudenza ci invita a chiedere l’aiuto di Dio sin dal risveglio: prima di correre e agitarsi per farsi un caffè, prendere l’auto e andare a lavoro, pensare solo ai problemi da affrontare…preghiamo e meditiamo. Sarà così che imposteremo il nostro “navigatore” per la giornata, offrendola a Dio.

Non so se ricordate quella meravigliosa preghiera che dice:«Vi adoro mio Dio e vi amo con tutto il cuore…vi ringrazio di avermi creato fatto/a cristiano/a e conservato/a in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa che siano tutte secondo la tua santa volontà e per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male».

La virtù della prudenza, dunque, deve essere sempre accesa, proprio come un navigatore. Questa è una semplice metafora, ma è per comprendere l’importanza di farsi illuminare da Dio, e di non smarrire la via. Tante possono essere le intemperanze in cui si potrebbe incorrere, ma la prudenza, se messa in atto, è in grado di frenare certi pericolosi moti interiori.

Basti pensare all’ira, all’interesse, alle passioni e a quegli istinti primordiali che posso arrecare danno all’anima. Soppesare i pro e i contro deve essere un must, e se non si riesce a discernere, consigliarsi con un buon sacerdote è sempre la miglior cosa da fare. Affidati a Dio, dunque, e non temere: Lui non mancherà di illuminarti.