Vivere le beatitudini non è semplice, ma come integrarle nella nostra vita quotidiana?
«Io sono la Via, la Verità e la Vita, nessuno viene al Padre senza di me». Con queste parole, Nostro Signore ci ha mostrato il suo vero volto, l’immensità della sua essenza, e ci ha indicato la vera Via per arrivare a Dio, ossia Lui. Essere cristiani non è esserlo «perché ci è stato inculcato da piccoli», e neppure un’abitudine.
Essere cristiani, in realtà, è uscire dalla zona di comfort. Leggendo il Vangelo, si nota come Gesù ci indichi più volte la via per il Regno dei Cieli. Tuttavia, soprattutto nella realtà odierna, non è agevole intraprenderla. Già, perché, proprio come annunciava Lui ormai secoli e secoli fa, il cristiano deve sforzarsi di passare per la via stretta e non è così facile portare la croce.
Ma non è neppure impossibile, se abbiamo vera fede e affidiamo tutto nelle mani del Signore. Di certo, non resteremo delusi. Il sostegno di Gesù è incondizionato, e a volte riesce a sorprenderci, in modi che non ci aspetteremmo.
Un altro pilastro della parola di Gesù è il discorso della montagna, in cui ha elencato quelle che sono le “beatitudini“. Esse non sono una lista di precetti morali da seguire, ma sono più una carta d’identità del cristiano. Tramite essi, Gesù mostra una nuova prospettiva, che non segue le ideologie del mondo, ma la logica del Padre stesso.
Le beatitudini sono la carta d’identità del cristiano e la vera libertà interiore
Nel discorso della montagna, Gesù dice:«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati, Beati i miti, perché erediteranno la terra […]».

Spesso ci chiediamo come integrare questi insegnamenti di Gesù nella nostra quotidianità. Il Signore, con le beatitudini sopraccitate, ci mostra una prospettiva che esula dal pensiero comune e ci insegna come la vera gioia non abbia nulla a che fare con potere, beni materiali e successo, ma dipenda da un’apertura d’animo nei confronti di Dio e del nostro prossimo.
Vivere le beatitudini, integrarle nella nostra esistenza, vuol dire sentirsi liberi interiormente. Se si è poveri in spirito, ci si distaccherà dall’attaccamento ai soldi e ci si lascerà andare alla fede in Dio. L’essere miti non è segno di essere deboli, ma avere un animo forte, che rigetta l’imporsi agli altri, la violenza ecc.
Ognuno di noi può integrare le beatitudini nella propria esistenza, scegliendo uno stile di vita che abbia al centro l’operare per la giustizia, la pace, supportare le persone che soffrono, offrire le proprie sofferenze, portare la propria croce.
Ogni beatitudine contiene in sé una promessa, come “beati gli afflitti, perché saranno consolati“, oppure “beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia“. Si tratta di una garanzia che vivere in base al Vangelo offre pienezza sulla Terra e poi, nella vita eterna.