Vocazione e discernimento: come trovare la propria strada

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Trovare la propria vocazione non è semplice, ma è assolutamente possibile, se si ascolta fino in fondo il sentire. 

Viviamo in un mondo pieno di input di ogni tipo. C’è tanto rumore, a volte, attorno a noi, che non riusciamo neppure più a sentire la nostra voce interiore. In questo contesto, ci sentiamo come soffocati, confusi, a volte infelici. Ognuno di noi ha ricevuto da Dio dei talenti, e questi meritano di essere messi a frutto, a disposizione di sé e degli altri, sempre a fin di bene.

Quando pensiamo alla vocazione, ci viene subito in mente la chiamata sacerdotale o consacrata. In realtà, una persona può essere più protesa verso il matrimonio, costruendo una famiglia cristiana. O ancora, può desiderare una vita missionaria, che può esplicarsi in veste religiosa o da laici.

La vocazione dei laici non deve essere sottovalutata, perché anche loro, come credenti, sono chiamati a testimoniare Cristo in tutti gli ambiti dell’esistenza, dal lavoro alla politica, alla cultura, a livello sociale. Lo scopo della vita, qualunque sia la scelta, è quello di “conoscere e amare Dio, in questa e nell’altra vita“. Ma come trovare la propria strada?

Vocazione e discernimento, perché sono due facce della stessa medaglia

Non c’è vocazione senza discernimento. Vocazione, dal latino vocare, significa chiamare, mentre discernere, vuol dire fare una scelta tra più possibilità.

Vocazione e discernimento
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Trovare la propria vocazione è, in senso molto più profondo, dare un senso all’esistenza, lasciare un’impronta su questo pianeta. Discernere è fondamentale per non avere una vocazione offuscata, ma sempre più cristallina. Si tratta di un percorso che porta alla meta.

Volendo essere più dettagliati, immaginate di essere nel deserto, e di desiderare dell’acqua. Nel mentre, per raggiungere un’oasi, saremo vittime di miraggi, tempeste di sabbia e molto altro ancora. Andare avanti o meno dipenderà da noi…la meta è la vocazione.

Come ascoltare la chiamata, in un mondo complesso come quello in cui viviamo oggi, dove i valori scarseggiano? Ognuno di noi ha un suo rapporto personale con Dio, ma per ascoltarlo, sentirlo nel cuore e sentirsi ispirati da Lui, è necessario ritagliarsi dei momenti di silenzio.

Preghiera, raccoglimento, aiutano a schiarire laddove c’è buio, negli angoli più remoti dell’anima. Confessarsi, chiedere consiglio a dei sacerdoti, è un modo per sentirsi sostenuti in un percorso fatto di scelte, cadute, e rinascite. E infine, il coraggio. Quello è forse il sale che dà sapore a certe decisioni, che spinge a muoversi.

Gesù disse:«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».