Vocazione e discernimento-medjugorje.it
Trovare la propria vocazione non è semplice, ma è assolutamente possibile, se si ascolta fino in fondo il sentire.
Viviamo in un mondo pieno di input di ogni tipo. C’è tanto rumore, a volte, attorno a noi, che non riusciamo neppure più a sentire la nostra voce interiore. In questo contesto, ci sentiamo come soffocati, confusi, a volte infelici. Ognuno di noi ha ricevuto da Dio dei talenti, e questi meritano di essere messi a frutto, a disposizione di sé e degli altri, sempre a fin di bene.
Quando pensiamo alla vocazione, ci viene subito in mente la chiamata sacerdotale o consacrata. In realtà, una persona può essere più protesa verso il matrimonio, costruendo una famiglia cristiana. O ancora, può desiderare una vita missionaria, che può esplicarsi in veste religiosa o da laici.
La vocazione dei laici non deve essere sottovalutata, perché anche loro, come credenti, sono chiamati a testimoniare Cristo in tutti gli ambiti dell’esistenza, dal lavoro alla politica, alla cultura, a livello sociale. Lo scopo della vita, qualunque sia la scelta, è quello di “conoscere e amare Dio, in questa e nell’altra vita“. Ma come trovare la propria strada?
Non c’è vocazione senza discernimento. Vocazione, dal latino vocare, significa chiamare, mentre discernere, vuol dire fare una scelta tra più possibilità.
Trovare la propria vocazione è, in senso molto più profondo, dare un senso all’esistenza, lasciare un’impronta su questo pianeta. Discernere è fondamentale per non avere una vocazione offuscata, ma sempre più cristallina. Si tratta di un percorso che porta alla meta.
Volendo essere più dettagliati, immaginate di essere nel deserto, e di desiderare dell’acqua. Nel mentre, per raggiungere un’oasi, saremo vittime di miraggi, tempeste di sabbia e molto altro ancora. Andare avanti o meno dipenderà da noi…la meta è la vocazione.
Come ascoltare la chiamata, in un mondo complesso come quello in cui viviamo oggi, dove i valori scarseggiano? Ognuno di noi ha un suo rapporto personale con Dio, ma per ascoltarlo, sentirlo nel cuore e sentirsi ispirati da Lui, è necessario ritagliarsi dei momenti di silenzio.
Preghiera, raccoglimento, aiutano a schiarire laddove c’è buio, negli angoli più remoti dell’anima. Confessarsi, chiedere consiglio a dei sacerdoti, è un modo per sentirsi sostenuti in un percorso fatto di scelte, cadute, e rinascite. E infine, il coraggio. Quello è forse il sale che dà sapore a certe decisioni, che spinge a muoversi.
Gesù disse:«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».