L’attivista pro-life Alissa Golob ha girato dei video in cui dimostra che in Canada viene praticato aborto dopo i termini consentiti.
In Canada vengono praticati aborti dopo le 21 settimane di gravidanza senza alcuna giustificazione medica. E’ la denuncia lanciata dall’attivista pro-life Alissa Golob: il suo nuovo video sta facendo molto scalpore. Nel 2023 Golob, co-fondatrice di RightNow, si è spacciata per una donna incinta e si è recato in vari centri per l’aborto a Toronto, Montreal, Vancouver e Calgary.
Nelle conversazioni avute con consulenti e medici delle cliniche le è stato detto che gli aborti potevano essere effettuati negli ospedali vicini, a volte “fino alla 32a settimana“, senza dover fornire motivazioni mediche.
Aborto dopo i limiti consentiti: la denuncia dell’attivista pro-life
Il personale ha descritto le procedure come una “mini morte in utero“, consigliando alla donna di “espellere il feto in macchina” e sottolineando che motivazioni come avere già due figli o “non voler rimanere incinta“ erano considerate accettabili. Queste registrazioni – tre delle quali sono state pubblicate – contraddicono apertamente le affermazioni di diversi politici canadesi, che sostenevano come la pratica dell’aborto dopo i termini venisse eseguita solo in caso di rischio per la salute materna o in presenza di gravi anomalie fetali.

In un’intervista via email con The B.C. Catholic, Golob ha affermato che la reazione dei canadesi è stata più veemente di quanto si aspettasse. L’attivista ha infatti parlato di “un travolgente shock e orrore da parte del canadese medio che non pensava che potesse accadere ciò“. Molti che si definiscono pro-choice le hanno scritto per dirle che le registrazioni erano inquietanti e che l’aborto dopo i termini stabiliti “semplicemente non dovrebbe essere consentito“.
Tuttavia l’attivista ha dovuto fare i conti anche con molti sostenitori del diritto all’aborto che l’hanno presa di mira per i filmati: “Alcuni dicevano che i video erano bugie, altri che gli aborti non avvengono così tardi, nonostante le registrazioni dimostrassero il contrario“.
Molti parlamentari hanno condiviso i video di Alissa Golob
Le organizzazioni per la difesa dell’aborto, tra cui Action Canada, hanno affermato che i video mancano di contesto. Un’accusa che Alissa Golob ha rispedito al mittente: “Certo che i video sono stati modificati: a volte sono rimasta nelle cliniche per ore“, le parole dell’attivista pro-life, che ha poi tenuto a precisare che se avesse contraffatto i filmati solo per sostenere la sua tesi le cliniche avrebbero potuto farle causa e “vincere facilmente“.
Alcuni esponenti dei partiti conservatori che siedono in Parlamento, tra cui Leslyn Lewis, Rosemarie Falk e Garnett Genuis, hanno condiviso i video: lo stesso ha fatto il leader del Partito Popolare del Canada, Maxime Bernier.