Cattolici conservatori imbavagliati dal governo Tusk

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Il governo Tusk silenzia i giornalisti cattolici conservatori - medjugorje.it
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I cattolici conservatori polacchi sono state silenziati dalle ultime misure prese dal governo Tusk: imbavagliata la libertà di espressione.

In Polonia, il governo Tusk ha occupato tutti i media  silenziando di fatto tutte le voci dell’opposizione cattolica conservatrice. È quel che avviene e che preoccupa per l’ingerenza e la prospettiva di un’avanzata progressista che si fa sempre più massiccia.

Donald Tusk è salito al governo del Paese nel dicembre 2023, e da subito è partita una dura offensiva all’opposizione conservatrice. Questa passa per larga parte dai media, usati come potente strumento per ottenere risultati efficaci. Jolanta Hajdasz, presidente dell’Associazione dei Giornalisti Polacchi denuncia questo attacco marcato e preoccupante.

Il governo Tusk silenzia i cattolici conservatori

Giornalisti e media indipendenti polacchi stanno vivendo tempi non facili. Jolanta Hajdasz afferma che sia in atto un’ aggressione violenta alla televisione di Stato. Una settimana dopo l’insediamento del governo si è verificata un’aggressione ai media pubblici e la polizia è rimasta passiva e non ha risposto alle chiamate dei dipendenti della Televisione Polacca, della Radio Polacca e dell’Agenzia di Stampa Polacca.

Il governo Tusk gode del pieno appoggio dell’Unione Europea e si fa forte dei media liberali che sono la maggior parte dei media mainstream. La sua posizione è propagandata e amplificata, mentre di fatto il dissenso viene silenziato e imbavagliato. Non viene dato spazio ai cattolici conservatori che hanno posizioni in netto contrasto con quella dominante.

la presidente dell'associazione giornalisti polacchi denuncia gli attacchi
La denuncia della presidente dell’Associazione giornalisti polacchi – medjugorje.it

Inoltre, si tende a dare di loro un’immagine negativa, con atteggiamenti di derisione, ridicolizzazione, emarginazione e diffamazione. O viene completamente ignorata la posizione conservatrice oppure viene presentata in modo distorto dalla realtà dandone un’idea deviata e falsa.

Capita anche che ai giornalisti conservatori sia impedito di partecipare alle conferenze stampa e non vengono date loro le informazioni in rempo reale. Tra gli elementi denunciati dalla Hajdasz ci sono anche le pressioni informali che vengono praticate sugli inserzionisti pubblicitari  in modo tale da non far uscire pubblicazioni di annunci  sui media non filogovernativi.

Boicottaggio e opposizione

È in atto una vera e propria opera di boicottaggio e si può contare solo su alcuni media indipendenti che cercano di far sentire una voce dissonante in piena libertà e giustizia. Il pluralismo dei media è sotto forte attacco e questo non può che destare preoccupazione in un Paese democratico.

Inoltre, c’è anche il tentativo di mettere a tacere i giornalisti indipendenti attraverso cause legali,  con motivazioni come la  presunta diffamazione, che vengono puntualmente accompagnate da richieste di risarcimenti di notevole entità economica.

L’avanzata in questi due anni di fenomeni di questo tipo è aumentata e non si preannuncia di certo uno stop. Viene denunciata con forza un’ingerenza di portata massiccia e dell’avvenuto cambio di direzione netto e deciso della tipologia e dello stile nell’informazione televisiva e radiofonica.

La presidente dell’Associazione dei giornalisti polacchi denuncia anche la presenza di campagne diffamatorie contro i politici dell’opposizione in stretta collaborazione con la manipolazione dell’informazione dei grandi media nazionali. La campagna diffamatoria mediatica è promossa e favorita anche dalle imponenti risorse finanziare governative che pertanto garantiscono risultati eccellenti in termini di raggiungimento degli obiettivi preposti.