La Commissione vaticana ha detto no all’accesso all’Ordine sacro anche per le donne, ma il giudizio non è definitivo.
Non c’è ancora spazio per il diaconato femminile nella Chiesa cattolica ma le porte non sono affatto chiuse. Per il momento è arrivato il no dalla Santa Sede all’accesso all’Ordine sacro anche per le donne, ma la ministerialità femminile è destinata a diventare comunque più ampia. Il voto negativo espresso dalla Commissione vaticana, incaricata di valutare l’eventualità del diaconato femminile, non è quindi una chiusura definitiva: tuttavia al momento è necessario adottare un approccio prudente.
La commissione, istituita su mandato di Papa Francesco e guidata dal cardinale Giuseppe Petrocchi (arcivescovo emerito dell’Aquila), ha infatti rilevato che al momento non è presente una base teologica condivisa per poter aprire l’accesso all’Ordine sacro anche alle donne. Nella relazione, inviata a Papa Leone XIV lo scorso 18 settembre e ora resa pubblica per volere dello stesso Pontefice, si fa presente la necessità di salvaguardare la tradizione sacramentale e al tempo stesso di aprire a nuove forme di ministerialità laicale che includano anche le donne.
“Anche se gli interventi affluiti erano numerosi, le persone o i gruppi che avevano inviato i loro elaborati erano soltanto ventidue e rappresentavano pochi paesi – fa sapere la commissione – Di conseguenza, sebbene il materiale sia abbondante e in alcuni casi abilmente argomentato, non si può considerare come la voce del Sinodo e tantomeno del popolo di Dio nel suo insieme“.
Donne diacono, dibattito intenso: cosa dicono i favorevoli e i contrari
Le figure femminili ricoprono già oggi ruoli determinanti nella Chiesa: basti pensare all’educazione, ma anche alla carità, la catechesi, l’animazione liturgica e molto altro ancora. Nel documento si chiede quindi di istituire o rendere ancora più forti e stabili i ministeri laicali, in modo tale da affidare alle donne responsabilità effettive e superare quindi le rigidità esistenti.

I favorevoli al diaconato femminile sottolineano che già nella Creazione e nel messaggio evangelico uno dei punti cardine è la pari dignità tra uomo e donna. “Non c’è più maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù“: dice San Paolo nella Lettera ai Galati che viene citata proprio da chi è d’accordo nell’estendere l’accesso all’Ordine sacro anche alle donne.
I contrari, invece, ritengono necessario preservare il legame nuziale tra Cristo – la cui mascolinità non è marginale – e la Chiesa, espresso nei tre gradi dell’Ordine sacro. Quasi tutti credono però sia arrivato il momento di allargare l’accesso delle donne ai ministeri istituiti e riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa.