Il suo coraggio, in una situazione difficile come quella che si è trovata davanti, a molti non sarebbe bastato. Ma di certo ha contribuito anche la fede, che è stata la sua pietra miliare.
Una donna che ha compiuto un’azione degna ma anche pericolosa allo stesso tempo che l’ha portata, però, a salvare tante vite umane da una situazione difficile e complicata. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta.
Lei si chiama Maria Josè. Forse il suo nome può non dirci nulla, ma ciò che ha fatto è davvero nobile. Scopriamo la sua storia.
Salvare una vita umana: la storia che colpisce
Una vita apparentemente normale dove tutto scorre tranquillo. Ma dentro di sé, questa donna, sentiva che le mancava qualcosa, qualcosa che avrebbe potuto fare per gli altri, magari anche per aiutare coloro che si trovavano davvero in difficoltà, al di là di quello che lei stessa avrebbe potuto immaginare.
Maria Josè abita a Madrid ma ha deciso di dare una svolta alla sua vita in una maniera del tutto impensata. salvare donne, uomini e bambini da una vita amara, dura e difficile quale quelle che, negli ultimi anni, si sta vivendo in Afghanistan. La sua storia parte proprio dal momento in cui le forze occidentali, dopo 20 anni di occupazione e di liberazione, lasciano proprio l’Afghanistan per dare nuovamente vita a quel popolo, senza sapere che, di lì a poco, i talebani sarebbero ritornati e avrebbero nuovamente riportato il loro regime.
Maria Josè stava seguendo la vicenda da Madrid. Lei, avvocato, mai avrebbe pensato che, da quel momento in poi, la sua vita sarebbe cambiata. Un semplice messaggio Whatsapp, una richiesta di aiuto per due sorelle afghane in pericolo. “Un’amica mi ha aiutato a contattare lo Stato Maggiore della Difesa Nazionale. Hanno verificato che si trattava di due giovani donne nubili e le hanno inserite nella lista di evacuazione” – ha iniziato a raccontare Maria Josè in un’intervista.
Difficile, complicato uscire da quel paese, specialmente per due donne sole. La precedenza per la via di fuga era data, di solito, ai diplomatici e, poi, alla gente comune. Anche se non aveva mai avuto alcun tipo di contatto con quel paese, Maria Josè sente la necessità dentro di sé che era giusto fare qualcosa, ed anche al più presto.
Aiutare donne e bambini a fuggire dall’Afghanistan
Sono state diverse le organizzazioni non governative che le hanno chiesto aiuto, vedendo l’efficacia del suo lavoro e, nel giro di un anno, Maria Josè non solo ha messo in salvo queste due ragazze ma è riuscita a far uscire da quell’inferno 40 donne e le loro famiglie. Ha anche fondato un’associazione, la “Netwomening”, con lo scopo di fornire assistenza proprio a chi, invece, era rimasto in quel paese. Ma non è stato facile.

“Continuo ad aiutare ovunque posso. A volte, gli aiuti arrivano dall’Afghanistan alle ambasciate spagnole in altri paesi, come Islamabad, Teheran, Abu Dhabi, Istanbul o Nuova Delhi” – continua a raccontare. È un contatto costante con chi è lì: “Ci tengono aggiornati sulla loro situazione tramite WhatsApp. Essere lì ogni giorno è una sfida”.
Anche uscire da quel paese è diventato difficile, come anche tutte le procedure di evacuazione che l’accompagnano. Ma Maria Josè non si è arresa e continua la sua battaglia. Cos’è che l’ha aiutata e resa così forte? “Come cristiana, traggo forza dalla mia fede per agire senza aspettarmi nulla in cambio. Se ne ho l’opportunità, aiuto chiunque, anche se non lo conosco. La seconda forza motrice è la mia indignazione per la tragedia di coloro che lottano in circostanze disumane” – spiega semplicemente. In tanti, oggi, seguono l’esempio di questa donna e si sono messi in gioco per aiutare quel popolo, anche quando non è così facile.
Dio è sempre accanto a loro e li prende per mano anche nelle scelte che sembrano più difficili del solito.