Forse diventerà santo il ragazzo che ha sacrificato la sua vita per i genitori

ragazzo dona la vita per proteggere i genitori ragazzo dona la vita per proteggere i genitori
Prende avvio la causa di beatificazione del ragazzo che ha dato la propria vita per salvare i genitori - Foto Facebook@catholictrdizionaleandevangelization- medjugorje.it
Canale WhatsApp Iscriviti subito!
Canale Telegram Iscriviti subito!

Un gesto eroico compiuto da un giovane di grande fede: potrebbe essere canonizzato il ragazzo che ha sacrificato la sua vita per salvare i genitori. 

L’amore di un figlio e un gesto di sacrificio di sé animato dalla fede in Cristo: sono gli elementi che potrebbero provare le virtù eroiche di un ragazzo. Non ha esitato a dare la propria vita per salvare i genitori in pericolo. Si tratta di un atto d’amore che è diventato testimonianza e per il quale si chiede possa essere avviato un processo di beatificazione.

È la storia di Daniel Mark Anderl, uno studente universitario del New Jersey che ha protetto con il suo corpo i genitori dall’attacco armato di un aggressore. Ha fatto loro da scudo e ha preso su di sé i colpi d’arma da fuoco che il criminale ha sferrato.

Potrebbe diventare santo il ragazzo che ha protetto con la sua vita i genitori

Affinché possa essere avviata la causa di beatificazione di un cristiano è necessario che ci sia come primo elemento la fama di santità della persona. Questa deriva da tutta una serie di fattori, in primis il suo stile di vita e la testimonianza che ha lasciato con la fede che professava. Vanno dimostrate le virtù eroiche, ovvero il modo di vivere cristianamente in modo davvero esemplare e quindi aver vissuto le virtù cardinali e teologali in modo straordinario e superiore alla maggior parte dei cristiani.

Daniel Mark Anderl studiava alla Catholic University of America e aveva 20 anni. Il 19 luglio 2020, mentre si trovava a casa con i suoi genitori  un uomo armato è entrato e ha cercato di aggredirli. Sua madre era il giudice federale Esther Salas e l’uomo un avvocato che aveva odio nei suoi confronti. 

Dato il pericolo che correvano i genitori Daniel si è prontamente interposto tra l’aggressore e i suoi genitori per proteggerli con il suo corpo. È stato proprio così, perchè loro si sono salvati e i proiettili che l’uomo ha sparato hanno colpito il ragazzo.

L’offerta di vita come atto d’amore

Non c’è stato niente da fare per Daniel, che è morto, salvando di fatto sua madre e suo padre. Il suo gesto protettivo e amorevole è stato considerato come “offerta di vita” e a gran voce viene chiesto che si apra una causa di beatificazione per il giovane.

Con l’espressione “offerta di vita” la Chiesa descrive coloro che muoiono per amore, alla luce del Vangelo. Non basta ovviamente l’atto compiuto, è necessario che la persona lo abbia fatto in un’ottica di fede in Cristo. Poco dopo la morte di Daniel, decine di parrocchiani della parrocchia di Sant’Agostino di Canterbury, dove il ragazzo aveva prestato servizio come chierichetto e ministro dei giovani, hanno inviato una lettera al vescovo James F. Checchio. Con questa chiedevano ufficialmente l’apertura del processo di canonizzazione di Daniel.

al via la causa di beatificazione di daniel anderl
Potrebbe diventare santo il ragazzo che ha offerto la sua vita per i genitori – Foto Facebook @catholictrdizionaleandevangelization- medjugorje.it

Il 30 settembre 2025 è arrivata la risposta del presule che afferma : “Dopo un’attenta riflessione, ho deciso di istituire una commissione diocesana per esaminare la vostra richiesta di esaminare la causa di santificazione di Daniel Mark Anderl”, ha scritto il Vescovo. “Mi unisco a tutti voi della parrocchia di Sant’Agostino di Canterbury nell’affidare la causa di Daniel a Dio Onnipotente, chiedendo che la Sua volontà sia fatta in ogni cosa“.

Il processo, dunque, prenderà il via e si valuterà il caso: è il primo passo con l’inchiesta diocesana, nella quale si ascoltano coloro che hanno conosciuto il candidato agli onori degli altari e si analizza la sua vita ed eventuali suoi scritti, come pure i suoi gesti e le sue dichiarazioni.

Nel 2017, Papa Francesco ha riconosciuto ufficialmente  con la dicitura ” oblatio vitae“, “offerta della vita” un nuovo cammino verso la santità e lo ha stabilito con il  Motu Proprio, Mariorem Hac Dilectionem.