Nel pomeriggio del 7 marzo si è svolto il secondo appuntamento con la preghiera di ringraziamento a Dio per i curanti, dal titolo “Invece un samaritano”.
Questa iniziativa è promossa dall’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e si inserisce nel contesto del Giubileo 2025, un periodo di grande significato spirituale e comunitario per la Chiesa cattolica, che invita i fedeli a riflettere sulla propria vita e sul rapporto con Dio.
A differenza delle edizioni passate, che si concentravano in un’unica data, quest’anno la CEI ha deciso di ampliare l’iniziativa. Il programma prevede infatti 11 appuntamenti che si svolgeranno in concomitanza con i primi venerdì di ogni mese, da febbraio a dicembre. Le date da segnare sul calendario sono:
- 7 febbraio
- 7 marzo
- 4 aprile
- 2 maggio
- 6 giugno
- 4 luglio
- 1° agosto
- 5 settembre
- 3 ottobre
- 7 novembre
- 5 dicembre
Questo nuovo formato offre l’opportunità di una riflessione più profonda e continuativa sul tema della salute e dell’assistenza ai malati, un argomento di cruciale importanza, specialmente in un periodo segnato da sfide sanitarie e sociali.
Il tema della speranza
Il filo conduttore di questi incontri sarà il tema della speranza, un concetto centrale nel messaggio di Papa Francesco per la XXIII Giornata mondiale del malato. Il Papa invita tutti a riflettere su come “La speranza non delude” (Romani 5, 5) e ci rende forti nella tribolazione.
Questo messaggio è particolarmente significativo in un momento in cui la pandemia ha messo a dura prova il sistema sanitario, evidenziando la dedizione e il sacrificio dei curanti, medici, infermieri e operatori sanitari, che ogni giorno si prendono cura dei malati con grande professionalità e umanità.
Accesso e partecipazione
L’appuntamento è stato caratterizzato da una preghiera eucaristica animata dal personale e dal cappellano di alcune strutture sanitarie, come ospedali e case di cura, che parteciperanno all’evento in modalità online. L’accesso alla diretta streaming è stato possibile attraverso diverse piattaforme, tra cui ConCorallo TV, YouTube, Radio Mater, oltre che su TV e radio.
Questo ampio accesso mira a coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, permettendo a chiunque di unirsi in preghiera e riflessione, indipendentemente dalla propria posizione geografica.
Riflessione e azione
Il Giubileo del 2025 assume particolare rilevanza anche in un contesto di ripartenza dopo la crisi sanitaria globale. La CEI ha sottolineato come questi appuntamenti non siano solo un momento di preghiera, ma anche una possibilità di incontro e di condivisione di esperienze tra coloro che si trovano in prima linea nella cura dei malati. La pandemia ha evidenziato l’importanza della comunità e della solidarietà, e questi eventi rappresentano un passo verso il rafforzamento di legami tra i membri della Chiesa e le istituzioni sanitarie.
Inoltre, la scelta di dedicare un’intera serie di incontri al tema della salute testimonia l’impegno della CEI nel promuovere una pastorale attenta alle esigenze del mondo contemporaneo. La salute, infatti, è un diritto fondamentale, e la Chiesa si è sempre fatta portavoce dei più vulnerabili, sostenendo i curanti e i malati, e promuovendo una cultura della cura e della solidarietà.
La speranza, come tema centrale, non è solo un messaggio spirituale, ma rappresenta anche un invito all’azione. Essa invita i partecipanti a riflettere su come possono contribuire attivamente a creare un ambiente di supporto per chi soffre, sia dal punto di vista spirituale che pratico. I curanti, in particolare, sono spesso i portatori di speranza, non solo attraverso le loro competenze professionali, ma anche grazie alla loro capacità di ascoltare e accompagnare i pazienti in momenti di grande fragilità.

La preghiera per il personale medico
La preghiera sarà un momento di riconoscimento e gratitudine verso tutti coloro che, in vari modi, si dedicano alla cura degli altri. Sarà l’occasione per esprimere un sentito grazie a medici, infermieri, assistenti sociali e a tutti gli operatori del settore sanitario, i quali, attraverso il loro lavoro quotidiano, incarnano il messaggio del samaritano, prendendosi cura del prossimo in difficoltà.
In un mondo che spesso tende a dimenticare i valori fondamentali della solidarietà e della compassione, eventi come quello di oggi rappresentano un faro di speranza e un richiamo a rimanere uniti, a costruire insieme una società più giusta e inclusiva, dove ogni vita è valorizzata e ogni malattia è affrontata con dignità e amore. In questo contesto, il Giubileo 2025 si propone non solo come un momento di celebrazione, ma anche come un’opportunità per riflettere e agire in favore dei più fragili.