In Venzuela è stato inaugurato ungrande Santuario Eucaristico di adorazione e riparazione: un luogo che offre l’opportunità più importante.
Stare alla presenza di Gesù Eucarestia è quanto di più profondo e fruttuoso nell’esperienza di vita di un credente. L’adorazione eucaristica trasforma i cuori, cura, guarisce, contribuisce notevolmente a sviluppare e mantenere il rapporto d’amore con il Signore. È molto importante, perciò, la grande iniziativa introdotta in Venezuela, cioè la formazione di un grande Santuario Eucaristico di adorazione e riparazione.
È stato inaugurato di recente e si pone di portare avanti degli obiettivi importantissimi. Durante l’attuazione del progetto della diocesi di San Cristóbal, sono state esplicate le linee di intervento prefissate. Una è rafforzare, attraverso il culto e la riparazione, la missione evangelizzatrice della Chiesa nell’entità. Ma ciò che è alla base dell’ideazione del Santuario è la volontà di approfondire l’offerta a tutto il popolo di Dio dei tesori di grazia contenuti nei sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione.
In Venezuela inaugurato un grande Santuario Eucaristico di adorazione e riparazione
Tra gli obiettivi prefissati c’è anche quello di pregare in modo continuo e costante per l’incremento e la santificazione delle vocazioni sacerdotali e religiose. Lo spazio scelto per farne un santuario eucaristico è un’antica chiesa parrocchiale il cui santo patrono è San Giuseppe.
È un edificio in stile neogotico decorato con archi a sesto acuto e trasversali, trifori, archivolti e un rosone, con delle bellissime vetrate. Un luogo anche esteticamente bello, quindi, per adorare Dio nella sua grandezza e nel suo amore e lasciarsi trasformare da Lui.

Padre Domingo Pernía, rettore del Santuario, ha dichiarato che è una chiamata quella ad adorare e riparare e che il santuario nasce appunto con questo scopo specifico. Certo dei frutti spirituali che arriveranno, il prelato ha affermato che “Dio non solo ci dà la chiamata, ma anche la grazia per realizzarla“. Oltre a essere uno spazio di adorazione perpetua, si propone anche di garantire un accesso permanente al sacramento della Riconciliazione, in modo tale che chiunque va può ricevere in ogni momento il perdono di Dio e la misericordia divina.
La Beata Vergine Maria e San Giuseppe ad accompagnare l’impresa
L’ideazione del santuario e la sua realizzazione, come pure le attività che vi si svolgeranno sono state messe sotto la protezione della Beata Vergine Maria e di San Giuseppe, ma anche di alcuni santi venezuelani. Il progetto ha ricevuto l’approvazione della Santa Sede, dopo che il vescovo si è recato in Vaticano e ha discusso l’iniziativa settimane prima della canonizzazione dei nuovi santi venezuelani.
Si tratta di san Josè Gregorio Hernandez e madre Carmen Rendiles, di cui il vescovo della diocesi, mons. Lisandro Rivas, ha chiesto l’intercessione. Il progetto è nato in prossimità della festa dell’Assunta, che a Táchira coincide con la solennità della santa patrona. In quell’occasione il vescovo aveva annunciato la formazione di un’équipe e la nomina del rettore del santuario.
In modo ufficiale e solenne, davanti ad una folla di numerosi pellegrini, quel giorno il progetto era stato deposto ai piedi dell’immagine mariana di Nostra Signora della Consolazione di Táriba. Nel corso di questa cerimonia, aveva anche affidato la comunità alla dolcezza del Santo Cristo del Volto Sereno, una scultura miracolosa di quattrocento anni che riceve una venerazione speciale nella città di La Grita.