Guardiamoci come ci guarda Gesù

Gesù trasforma lo sguardo giudicante in uno sguardo d’amore, capace di riconoscere la dignità nascosta in ogni cuore. Gesù trasforma lo sguardo giudicante in uno sguardo d’amore, capace di riconoscere la dignità nascosta in ogni cuore.
Vedere con gli occhi di Gesù
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Hai mai pensato che potremmo non vedere l’amore di Dio che opera negli altri? Scopri come Gesù apre i nostri occhi al valore di ogni persona.

Nel Vangelo di Giovanni, troviamo una profonda riflessione sulla visione spirituale e la percezione umana. Un passaggio significativo è rappresentato dalla domanda dei farisei a Gesù: «Siamo ciechi anche noi?» (Giovanni 9:40). Questa interrogazione risuona con forza, non solo nel suo contesto storico, ma anche nella vita contemporanea. La ceciità spirituale è un tema ricorrente che invita a una profonda introspezione.

La Cecità Spirituale

Gesù ha spesso messo in evidenza come le persone possano avere gli occhi, ma non vedere la verità. In Marco 8:18, Egli chiede: «Avete occhi e non vedete?». La risposta silenziosa dei discepoli rivela il loro smarrimento. Questa domanda sfida le convenzioni sociali e religiose, poiché i farisei, considerati custodi della Legge, si credevano dotati di una visione spirituale superlativa. Tuttavia, la loro cecità era radicata nella rigidità delle loro convinzioni e nella loro incapacità di riconoscere la grazia di Dio in azione.

Quando Gesù camminava tra la gente, non vedeva semplicemente peccatori, ma individui con storie uniche e preziose. La sua capacità di vedere oltre le etichette e i giudizi sociali è evidente in Matteo 11:19, dove si definisce «un amico dei pubblicani e dei peccatori». Questo approccio radicale sottolinea un aspetto fondamentale del messaggio cristiano: l’amore incondizionato di Dio per ogni persona.

Un episodio emblematico è quello in cui Gesù viene ospitato da Simone, un fariseo. Durante la cena, una donna riconosciuta come peccatrice si avvicina a Lui, lavando i suoi piedi con lacrime. La reazione di Simone, che la giudica e la etichetta, evidenzia la sua cecità spirituale. La sua affermazione, “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è colei che lo tocca” (Luca 7:39), dimostra la sua incapacità di percepire la grazia trasformativa che quella donna stava ricevendo.

La visione di Gesù è intrisa di compassione. Egli non vede solo il peccato, ma il cuore. La donna non è solo una peccatrice; è un’anima bisognosa di amore e perdono. In risposta alle sue azioni, Gesù le dice: «I tuoi peccati ti sono perdonati; la tua fede ti ha salvata» (Luca 7:50). Qui, il perdono diventa un atto di liberazione, un dono di nuova vita.

«Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è questa donna» (Lc 7,39). Non riuscì a riconoscere l’opera di Dio in quel gesto d’amore.
Donna che lavò i piedi a Gesù con le lacrime

Una Nuova Visione

È fondamentale chiederci: come vediamo noi gli altri? Siamo capaci di guardare oltre le apparenze e le etichette sociali? La tendenza a giudicare è innata nell’essere umano e spesso porta a una visione distorta delle persone. Ogni individuo è amato profondamente da Dio, creato a sua immagine e somiglianza.

La domanda di Gesù a Simone, «Vedi questa donna?», è un invito a riconsiderare la nostra prospettiva. Vediamo le persone con gli occhi dell’amore divino? Questa visione è fondamentale, poiché ci chiama a essere strumenti della grazia e della misericordia di Dio nel mondo.

Quando iniziamo a vedere gli altri come Gesù li vede, possiamo diventare un riflesso della Sua luce. La visione di Dio è intrinsecamente connessa all’amore, alla compassione e alla restaurazione. Ogni incontro diventa un’opportunità per esercitare la grazia e portare conforto e speranza.

Solo quando accogliamo le persone come Gesù le accoglie possiamo realmente “vederle”. La visione di Dio è amore, la sua via è riconciliazione, salvezza, rinascita. Il Signore non è venuto per condannare, ma per portare luce e speranza: questa è la vera “buona notizia” del Vangelo, perché Dio ci incontra, ci ama e ci guarda tutti con infinito sorriso.

 

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