Nei luoghi in cui i cristiani sono tuttora perseguitati incombe un ulteriore pericolo, quello dell’Intelligenza Artificiale come mezzo per controllare.
L’uso dell’Intelligenza Artificiale si espande ogni giorno di più invadendo davvero molteplici settori, e il suo utilizzo, ovviamente è fatto anche in modo negativo. Ciò che si stenta a credere, ma che in realtà si pone come pericolo effettivo è che anche questo strumento possa essere utilizzato a fini persecutori, nei confronti dei cristiani.
Il rischio è concreto e arriva dal report di Aiuto alla Chiesa che soffre, che nel suo rapporto biennale sulla libertà religiosa mette in evidenza proprio questo pericolo. Sono ancora diversi i Paesi del mondo in cui è in atto una persecuzione dei cristiani: si tratta di Corea del Nord, Pakistan, Cina, per dire solo i principali.
L’Intelligenza Artificiale, strumento di persecuzione dei cristiani
È proprio in questi luoghi che si configura un problema concreto proprio perchè l’Intelligenza Artificiale può essere usata per monitorare, tracciare e quindi controllare i cristiani a fini persecutori. In questi Paesi la fede deve essere vissuta in clandestinità, il rischio di attacchi e violenze è grande e si perde il conto degli attentati ai luoghi di culto e degli omicidi di cristiani oltre a tante altre forme persecutorie.
Tante informazioni sulla vita quotidiana dei cristiani possono essere più facilmente disponibili ai regimi per tenerli in scacco. Inoltre, come sostengono le fonti del report che mette in luce il problema, il rischio si fa sempre più imponente anche perché gli strumenti di AI sono in continua evoluzione e perfezionamento.

Tecniche sempre più sofisticate e metodologie che solo fino a poco tempo fa sembravano impensabili e inimmaginabili possono costituire davvero un elemento di ulteriore preoccupazione nella situazione già grave esistente. Analizzando in modo particolare le condizioni della Corea del Nord, si riscontra che la minoranca cattolica, che si conta in numero di 100 mila persone, ha conosciuto anche il dramma della prigionia politica anche solo per aver avuto contatti con cristiani in Cina, aver tenuto in mano la Bibbia o anche solo essere entrati in una chiesa.
Rischio reale e concreto che desta forte preoccupazione
L’utilizzo dell’AI non è un qualcosa che si prospetta come operante nel futuro, ma è già in atto. Si constata che le autorità gestiscono un sistema di sorveglianza che attraverso gli screenshot di ogni telefono sorvegliano i cristiani archiviando le immagini e controllandoli.
Anche in Cina la situazione non è migliore, anzi. Le città sono disseminate di telecamere, si calcola che complessivamente ce ne siano oltre 700 milioni. Funzionano giorno e notte e con sistemi di intelligenza artificiale sorvegliano la popolazione. Viene tracciata anche l’attività online dei cittadini e vengono effettuate segnalazioni per coloro che sono considerati sovversivi, ovvero che non rispettano le rigide leggi del regime che vieta la libertà religiosa ai cristiani.
Avvengono arresti sulla base di motivazioni anche futili, a cui seguono anni di carcerazione. Sui social media sono assolutamente vietati riferimenti alla fede cristiana. Le diocesi sono obbligate ad aderire alla “Chiesa Patriottica Cinese”. Le autorità impognono un totale allineamento delle religioni alla cultura cinese e al regime comunista.
Essere credenti in Cristo in questi Paesi è un atto eroico, la fede è davvero provata in modi estremi e nonostante questo resiste. Certamente l’Intelligenza Artificiale costituisce un ulteriore ostacolo ma, con San Paolo sappiamo che “nulla ci separerà dall’amore di Cristo, neanche la persecuzione e la spada“.