Il brano del Vangelo di oggi è una straordinaria rivelazione del legame profondo tra Gesù, il Padre ed i suoi discepoli.
Cristo nostro Signore e Salvatore, proclama con chiarezza e senza mezzi termini la sua divinità e la sicurezza della salvezza per chi gli appartiene, lo ascolta e lo segue con fede sincera e genuina.
Dal Vangelo secondo Giovanni 10,27-30
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

La riflessione sul Vangelo di oggi
Gesù si presenta come il Buon Pastore, una delle immagini più tenere e potenti della rivelazione cristiana. «Le mie pecore ascoltano la mia voce»: è la voce del Pastore che guida, consola e chiama. Il Signore conosce ciascuno personalmente: «Io le conosco ed esse mi seguono». Non si tratta di una conoscenza generica, ma di un’intimità profonda, come tra amici e familiari. Come afferma San Paolo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi» (2 Tm 2,19).
Questo legame è fondato sull’ascolto e sull’obbedienza. Il Catechismo della Chiesa Cattolica sottolinea che «la fede è l’adesione personale dell’uomo a Dio che si rivela» (CCC 150). Chi ascolta Gesù, lo segue, e chi lo segue riceve la vita eterna. Gesù promette: «Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno». È un’affermazione carica di consolazione: la salvezza è un dono, non una conquista, e nessuno può strapparci dalle mani di Cristo.
Il Signore rafforza questa promessa dicendo che il Padre è più grande di tutti e che le pecore sono dono del Padre a Lui. La doppia garanzia — la mano del Figlio e la mano del Padre — sottolinea la certezza assoluta della salvezza per coloro che appartengono a Cristo.
La frase finale è una dichiarazione solenne e teologicamente centrale: «Io e il Padre siamo una cosa sola». Qui Gesù afferma la sua divinità, l’unità della sua natura con quella del Padre. Come insegna il Catechismo: «Gesù ha affermato di essere uno con il Padre» (CCC 590). Questa unità tra il Padre e il Figlio è fonte di sicurezza per il credente, perché in Cristo vediamo l’amore, la potenza e la fedeltà di Dio stesso. Seguire la voce del Buon Pastore significa camminare nella fiducia, certi di essere custoditi dalle mani che hanno creato e redento il mondo.