Joe Wilson potrebbe essere il prossimo Santo millennial

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Joe Wilson, un altro Santo millennial - medjugorje.it
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È un Servo di Dio  e se venisse canonizzato sarebbe il prossimo Santo millennial, dopo Carlo Acutis: si tratta di Joe Wilson e della sua fede esemplare. 

San Carlo Acutis è considerato il Santo dei millennial, ma c’è un’altra figura, meno conosciuta, che potrebbe raggiungere gli onori degli altari e affiancare il nostro santo italiano tra i modelli di fede di giovani vissuti negli ultimi decenni.

Lui è Joe Wilson, e lo scorso 27 novembre 2025, i vescovi scozzesi hanno approvato l’apertura della sua causa di beatificazione. Questo giovane Servo di Dio, viveva in Scozia, a Carfin, ed è morto improvvisamente a 17 anni nel 2011 per una malattia cardiaca non diagnosticata. Vari tratti della sua vita ricordano molto quella di Carlo Acutis, soprattutto la santità vissuta nell’ordinarietà.

Il Servo di Dio Joe Wilson potrebbe essere il prossimo Santo millennial

È nato nel 1994, nella cittadina che si trova a a sud-est di Glasgow. Conduceva una normale vita da adolescente, ma cià che di lui colpiva era la sua fede. Mentre a quell’età la stragrande maggioranza dei ragazzi di oggi è presa da tutt’altri interessi, tutti estremamente mondani, lui era attratto dalle cose di Dio. Aveva una particolare devozione per santa Teresa del Bambin Gesù, che lo ispirava con il suo ideale della ” piccola via” per la santità e con lo stile dell’infanzia spirituale.

Era profondamente devoto anche della Madonna di Lourdes e, dal momento che nei pressi di Carfin c’è una Grotta che raffigura quella delle famose apparizioni mariane a santa Bernardette Soubirous, lui vi trascorreva molte ore, tutte in preghiera. Lo definiva “un luogo molto speciale” e oltre che con la famiglia amava andarci anche da solo.

Joe Wilson, un altro santo millennial
La fede del Servo di Dio Joe Wilson – medjugorje.it

Era coinvolto nella vita della sua parrocchia e quando papa Benedetto XVI andò a Glaslow in viista apostolica la sua emozione fu grande. In quell’occasione diceva: “Non vedo l’ora della visita di Benedetto XVI (…). Ho pregato il Rosario domenica perché tutto andasse bene e per molte conversioni. Gesù sarà presente all’altare! Questo è, su questa terra, il momento in cui possiamo essere più vicini a Lui!“.

La fede in Gesù vivo e presente nell’Eucarestia, lo associa a Carlo Acutis, e vivere questo in modo così prorompente è certamente un elemento che colpisce e che denota una santità tangibile.

Il diario di un adolescente santo

Si sa molto di lui e della vita interiore dal suo diario. È stato letto dai genitori dopo la sua morte e svela la sua profonda fede. Pochi giorni prima di morire aveva scritto: “So che il mondo non sarà mai perfetto, ed è per questo che amo avere fede. Pensate a tutti coloro che muoiono di fame, in guerra, in tempo di carestia, a coloro che sono stati esclusi, torturati, abbandonati in questo mondo. Tutte queste persone sfortunate sulla Terra siedono, ne sono certo, sui troni più alti del Paradiso. Non è confortante?“.

A quell’età aveva già le idee molto chiare su cose fondamentali che spesso la gente non comprende in tutta una lunga vita. Rifletteva infatti dicendo: “la bellezza spirituale non svanisce, a differenza della bellezza fisica, ma dura per l’eternità“. Il suo sguardo era, dunque, rivolto alla vita eterna nella volontà di seguire Gesù Cristo quotidianamente e vivere un rapporto d’amicizia con Lui.

Aveva anche compreso l’importanza dell’amore per il prossimo. Scriveva infatti “Circondatevi di coloro che vengono ignorati, esclusi o messi a tacere e confortateli teneramente. Questo può essere difficile perché influisce sulla vostra immagine, ma è un modo eccellente per proclamare la buona novella, cioè per dare l’esempio di una vita cristiana“.

La fama di santità di questo ragazzo era evidente e fu avvertita da tutti coloro che lo conoscevano quando morì improvvisamente dopo un infarto e pochi giorni di coma. Adesso si è aperta la fase diocesana dell’inchiesta per l’accertamento delle virtù eroiche che ne decretano la santità. L’iter è lungo e dopo questa prima fase ce ne saranno delle altre prima di giungere alla possibile beatificazione. Quel che è certo è che è già un esempio per molti a cui viene spontaneo rivolgersi alla sua intercessione.